Devono averla progettata all’interno dell’Area 51. Non c’è altra spiegazione. Perché la nuova C3 è stata rapita dagli alieni! Un tempo pratica ed essenziale, oggi originale, giovane, ampiamente personalizzabile e tecnologica, la quarta generazione della compatta francese è la farfalla nata dalla crisalide. Più grande e slanciata che in passato, può contare su di un’abitabilità da riferimento per la categoria e un comportamento dinamico appagante. Le finiture semplici di un tempo lasciano spazio ad abbinamenti cromatici raffinati, a materiali di buona qualità e a soluzioni hi-tech che proiettano C3 in una nuova era.Futurista nel design e nel layout dell’abitacolo, “tradizionalista” – pur potendo contare su motori d’ultima generazione – a livello meccanico. Le due anime di C3 convivono armoniosamente, dando vita a una vettura dal carattere brillante, votata prevalentemente al comfort ma al tempo stesso tutt’altro che mortificante nella guida impegnata. I prezzi vanno dai 12.250 euro necessari per C3 1.2 PureTech 68 cv, accessibile anche ai neopatentati, ai 18.500 euro della top di gamma PureTech 110 cv S&S EAT6, in prova, dotata del cambio automatico a 6 rapporti disponibile in Italia da febbraio 2017. Allestimenti Live, Feel e Shine.LIVEC’è “profumo” di C4 Cactus nella nuova C3. Citroën ha infatti esteso gli Airbump, vale a dire i rivestimenti in poliuretano termoplastico integranti capsule d’aria collocati lungo le fiancate, anche alla nuova generazione della propria compatta. Tali elementi, di serie nell’allestimento top di gamma Shine – altrimenti optional a 500 euro – e opzionabili in diversi colori al pari delle calotte dei retrovisori, derivano dalla crossover del Double Chevron analogamente al taglio aggressivo dei gruppi ottici anteriori. Le luci diurne a LED, nello specifico, sono posizionate nella parte superiore, mentre come ormai tradizione per le vetture più moderne e sbarazzine, il tetto è proposto in diverse tinte a contrasto. E il parabrezza panoramico Zenith? Abbandonato in favore di un inedito tetto in cristallo. Un peccato, perché la precedente soluzione veniva particolarmente apprezzata dal pubblico femminile.La vecchia C3, pratica ed essenziale oltre che caratterizzata da una linea elegante e piacevole, ha riscosso un eccezionale successo commerciale, superiore alle aspettative persino della Casa francese, al punto da restare a listino dal 2009 ad oggi. Ora, però, la compatta transalpina volta pagina tanto nell’aspetto quanto nei contenuti. La lunghezza cresce di 50 mm e raggiunge i 3,99 metri, la larghezza si attesta a 1,75 metri (+20 mm), mentre l’altezza si riduce di 40 mm. Ne consegue un design più slanciato, cui si accompagna l’allungamento di 90 mm dell’interasse. Un cambiamento, quest’ultimo, che incide profondamente sull’abitabilità della vettura, consentendo di riservare agli occupanti del divanetto (frazionabile 40/60) uno spazio non troppo distante da quanto garantito da una berlina media.La coperta è corta; l’incremento dimensionale rispetto al passato ha sì migliorato il trattamento riservato ai passeggeri posteriori, possono infatti contare su di uno spazio accresciuto di 22 mm a livello delle gambe, ma non ha consentito di aumentare la capienza del bagaglio che, analogamente alla precedente generazione, si attesta a 300 litri con cinque persone a bordo. Un valore comunque tra i migliori della categoria, dato che la rivale Volkswagen Polo può contare su 280 litri, mentre Ford Fiesta, Renault Clio e Peugeot 208 fanno registrare rispettivamente 290, 300 e 285 litri. Bagagliaio che, nello specifico, ha una conformazione regolare e non manca di pratici ganci appendi borse, sebbene non siano state eliminate le smagliature tipiche della precedente generazione, vale a dire la soglia di carico alta e lo “scalino” tra il fondo del vano e il bordo d’accesso.Basata sulla medesima piattaforma della “cugina” Peugeot 208, adattata a livello di regolazione delle sospensioni, la nuova C3 può contare su di un abitacolo radicalmente rinnovato rispetto al passato e fortemente caratterizzato dalla presenza dello schermo touchscreen da 7 pollici del sistema d’entertainment. Forte di un design stile tablet, il display tattile conferisce un aspetto hi-tech alla plancia e allo stesso tempo porta in dote una netta riduzione dei comandi fisici, a tutto vantaggio della pulizia delle linee. Chapeau! Tanta raffinatezza trova conferma nella disponibilità di quattro ambienti interni dalla forte personalità. Imperdibile, a tal proposito, la configurazione Hype Colorado (500 euro) in pelle chocolate estesa lungo la plancia, i sedili e il volante. Soluzioni degne di vetture di categoria superiore al pari dell’infotainment di ultima generazione corredabile della navigazione 3D e delle informazioni in tempo reale fornite dal servizio TomTom Traffic, mentre il pacchetto Mirror Screen (di serie per l’allestimento Shine) include i comandi vocali e la compatibilità con gli standard Apple CarPlay e MirrorLink.In Citroën sono stati generosi. La dotazione di serie della nuova C3, sin dall’allestimento intermedio Live, include gli immancabili ABS, ESP e 6 air bag oltre all’avviso di superamento involontario della carreggiata, al rilevatore della stanchezza del conducente, all’assistenza alla partenza in salita, al cruise control, al sistema di riconoscimento dei limiti di velocità, alla radio Mp3 con connettività Bluetooth e al climatizzatore manuale. La versione top di gamma Shine porta in dote anche gli Airbump, il clima automatico, i sensori posteriori e il touchscreen da 7 pollici. Optional i cerchi in lega da 17 pollici (450 euro).DRIVENon è più lei. Eppure è sempre lei. Cambiano le generazioni, vengono rivoluzionate le forme, debutta un abitacolo hi-tech che relega al pleistocene la plancia della “vecchia” C3, eppure la compatta francese resta un punto di riferimento per intuitività e capacità di mettere chiunque a proprio agio. La posizione di guida è corretta, il volante generosamente adattabile in profondità e altezza, il sedile regolabile manualmente in longitudine, altezza e nell’inclinazione dello schienale – finalmente progressiva anziché la meno precisa soluzione a scatti – mentre la sensazione d’inserimento nel corpo vettura favorisce l’instaurazione del feeling sin dal primo istante. La nuova C3 è un po’ come una confezione di Nutella: cambia nelle forme e nelle dimensioni, ma il contenuto è una certezza.Nessuna novità epocale quanto a motori: i benzina PureTech si avvalgono del noto tre cilindri 1.2 in configurazione aspirata da 68 o 82 cv (quest’ultima anche bifuel a GPL) oppure nella versione sovralimentata a iniezione diretta in grado di erogare 110 cv, mentre il 1.6 turbodiesel BlueHDi è proposto negli step da 75 e 100 cv come in passato. Al lancio è disponibile il solo cambio manuale, mentre a febbraio 2017 debutterà l’automatico EAT6 a 6 rapporti del tipo mediante convertitore di coppia, sempre più diffuso all’interno della gamma Citroën e destinato a sostituire la precedente unità robotizzata a 5 marce.Che peperino il 1.2 turbo da 110 cv e 205 Nm! Pronto ai bassi regimi, con un’erogazione di coppia regolare, priva di “buchi”, e forte di una spiccata propensione a infrangere la zona rossa del contagiri, tanto da toccare senza affanno i 6.200 giri/min. Un’attitudine comune quanto una mosca bianca, cui si accompagnano prestazioni degne di nota. Complice il peso contenuto in 1.050 kg, optando per il cambio manuale a cinque marce – una soluzione poco raffinata rispetto alle moderne unità a 6 rapporti – è possibile scattare da 0 a 100 km/h in 9,3 secondi, raggiungere una punta massima di 188 km/h e percorrere mediamente 21,7 km/l. E dato che l’appetito vien mangiando, perché rinunciare alla trasmissione automatica a 6 velocità del tipo mediante convertitore di coppia? Il cambio EAT6 (1.500 euro), non rapidissimo negli innesti, brilla per dolcezza nei passaggi di rapporto a prezzo di performance lievemente inferiori (da 0 a 100 km/h in 9,8 secondi e massa superiore di 40 kg).“Lo sport? Mi piace guardarlo in televisione”. Parola di Citroën C3. La compatta francese è la perfetta emanazione dei valori del marchio del Double Chevron: il comfort è al primo posto nella scala delle priorità. Derivata dalla piattaforma di Peugeot 208, può contare su sospensioni – anteriori pseudo McPherson, posteriori a traversa deformabile – dalla taratura abbastanza cedevole, in grado di assorbire qualsiasi imperfezione dell’asfalto. Un comportamento che consente di viaggiare in totale relax, ma che, d’altro canto, lascia discreto spazio all’emergere del rollio e del beccheggio. Il coricamento laterale, marcato ma non eccessivo, non appanna però il protagonista principale della vettura, vale a dire l’avantreno. A uno sterzo inaspettatamente preciso e comunicativo si affiancano una tendenza al sottosterzo molto contenuta, un buon rigore direzionale e un’ottima stabilità, specie sul veloce, favorita dall’incremento di 90 mm dell’interasse. Ingredienti che danno vita a una ricetta piacevole ma non speziata. Se una compatta dall’indole sportiva è peperoncino, C3 è piuttosto un manicaretto d’alta pasticceria.La nuova generazione della compatta transalpina vive un balzo generazionale in materia di sicurezza. All’avviso di superamento involontario della linea di corsia, all’assistenza alla partenza in salita e al monitoraggio della stanchezza del conducente – tutti di serie sin dall’allestimento entry level – si affiancano la telecamera in retromarcia e l’avvertimento d’ostacolo in corrispondenza dell’angolo di visuale cieco (200 euro), mentre la frenata automatica d’emergenza diverrà disponibile nel corso del 2017. High tech anche la ConnectedCam: una novità assoluta consistente in una telecamera ad alta risoluzione integrata nel retrovisore centrale che permette di scattare foto o filmare la strada, così da condividere l’esperienza di viaggio sui social network mediante l’App dedicata. Una dotazione, optional a 500 euro insieme alla retrocamera, tutt’altro che frivola, dato che si attiva automaticamente in caso d’incidente fungendo da prova dell’accaduto. La nuova Citroën C3 ha alzato l’asticella della categoria.