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SDS, a scuola da Subaru

Levorg, Outback, Forester, XV e WRX STI sono i nomi delle nostre compagne di classe in questo giorno di scuola assai speciale, come speciale è l’aula in cui si è svolto: il circuito di Franciacorta. Anche i prof sono fuori dall’ordinario, indossano la camicia con il marchio Subaru e il logo SDS – Subaru Driving School – e insegnano materie come drifting, climbing, braking, twisting…IL CONTROLLO PRIMA DELLA VELOCITÀNon è certo la prima volta che prendiamo parte a un corso di guida, ma la versione messa in piedi da Subaru ha caratteristiche che si discostano un po’ da quelli che sono i canoni abituali di questo genere di iniziative. Obiettivo di SDS non è insegnare a guidare veloci fra i cordoli e anche i giri tirati con la WRX sono sempre finalizzati a imparare quando e come frenare, come impostare le curve, come individuare il punto di corda e tutti quegli accorgimenti che, più che il tempo sul giro premiano il controllo e la gestione dell’auto. Il pezzo forte del corso, dedicato anche ai dealer per capire fino in fondo ogni modello Subaru e riuscire a raccontarlo e spiegarlo ai futuri clienti, è quello che mette in luce le caratteristiche tecniche e i sistemi elettronici di assistenza alla guida.LA FRENATA, QUESTA SCONOSCIUTASoprattutto per quanto riguarda la frenata, a partire dal (non troppo scontato) corretto utilizzo della frenata assistita dall’ABS, per giungere fino al test del sistema EyeSight montato sulla Outback. Una tecnologia di assistenza alla guida Subaru che, grazie a due telecamere stereo in grado di catturare immagini a colori tridimensionali con una capacità di riconoscimento simile a quella dell’occhio umano, quando rileva un potenziale pericolo avverte il guidatore e, se necessario, provvede a frenare in autonomia.La cosa più difficile in questo caso è fidarsi ciecamente (nel vero senso del termine) dell’elettronica e non cedere alla tentazione di pigiare il piede sul pedale del freno…TEMPO DI DERAPATELa prova più spettacolare, ma anche quella più frustrante è il drifting, che permette di aumentare la percezione dell’innesco della sbandata e la sensibilità nell’utilizzo dei comandi per controllarla e gestirla. Spettacolare perché lo stridore delle gomme ti fa sembrare una specie di Ken Block, frustrante perché prima di riuscire a gestire una sbandata come si deve ci vogliono dieci testacoda incontrollati…IL GUSTO DELLA TERRAFinalmente arriva il momento di mettere le ruote off-road, finalmente per me, perché mi piace andare fuoristrada, anche se di estremo nelle mie divagazione non c’è mai stato granché. Si sale sulla Forester e si punta il naso verso la sezione del circuito dove la terra prende il posto dell’asfalto. A parte i classici twist dove si può apprezzare il lavoro del sistema Symmetrical AWD con differenziale centrale viscoso, che gestisce la trazione in modo ottimale su ciascuna delle ruote, sono le rampe la vera goduria. Sia affrontate frontalmente, in salita (dove con un minimo di gas costante si arriva ovunque) e in discesa (dove l’aiuto dell’Hill Descend Control dà una mano enorme a chi non ha dimestichezza con l’off-road), sia di traverso, con l’istruttore che ti istiga a osare.Beh, alla fine, la considerazione che i limiti di queste auto arrivino molto dopo i limiti di chi le guida si radica ancora di più…DULCIS IN FUNDO, I CORDOLIAbbiamo detto all’inizio che la velocità è nulla senza controllo. Certo, però quando senti la voce roca delle WRX STI, la voglia sale e il resto passa in secondo piano. Tre giri, non di più, il primo per prendere confidenza con pista e auto e ascoltare la spiega del prof, gli altri due per mettere in pratica e fare bella figura. Non guardando al cronometro, ma alle traiettorie e ai tempi di frenata, e, cosa più difficile, cercando di non svegliare il tamarro che, come la brace sotto la cenere, riposa silente nel profondo del nostro animo…

 

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