Tutte le parti di un’auto generano emissioni di CO2
Il calcolo dell’impatto ambientale di un veicolo parte dall’analisi di ogni componente. L’obiettivo è quello di “pesarne” tutti i valori in termini di impatto ambientale secondo lo standard ISO 14040 (LCA, life cycle assessment), valido in tutto il mondo e messo a punto proprio per calcolare le emissioni lungo l’intero ciclo di vita. Un protocollo rigoroso, la cui validità è rinforzata dal fatto che i risultati devono essere verificati da un esperto indipendente.
Ma come funziona in concreto? Per quello che riguarda Volkswagen, i 6 tecnici sono partiti da un database di 5.000 voci (controllate e aggiornate ogni anno) relative a componenti e materiali. Queste voci vengono successivamente importate in un software che calcola le risorse impiegate e la CO2 generata. In questo modo, e attraverso l’analisi di circa 40.000 processi, si arriva alla carbon footprint di un veicolo.
Finita qui? Ovviamente no. Il risultato raggiunto deve superare la verifica di un esperto indipendente e solo a quel punto ottiene la certificazione da parte dell’ente coinvolto; nel caso della ID.3, per esempio, a certificare i dati è stato il TÜV Nord. Il procedimento appena descritto è stato utilizzato anche per comparare i valori di emissioni di un veicolo elettrico con uno equivalente (in termini di dimensioni, equipaggiamenti e prestazioni) con motore Diesel e benzina.
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