Carroll Shelby, pilota e padre dell’indimenticabile AC Cobra, non centra nulla. Ma avrebbe approvato l’operato della quasi omonima SSC (Shelby Super Cars), Casa automobilistica statunitense che ha dato in natali all’esplosiva Tuatara.
1.370 cv. 144,1 kgm di coppia. Eruttati da un V8 di 6.942 cc collocato centralmente e sovralimentato mediante due turbocompressori. E una zona rossa alta più della cima dell’Everest: 9.200 giri/min. La supercar a stelle e strisce nasce con l’obiettivo di sfidare Bugatti Veyron e Koenigsegg Agera One:1. Promettendo uno scatto da 0 a 96 km/h in 2,5” e una velocità massima di 443 km/h. Prestazioni monstre rese possibili da un cambio manuale a 7 marce o, in opzione, da una trasmissione elettroattuata SMG II di derivazione Bmw, forte di 7 rapporti nonché di passaggi di marcia in 80 ms.
Koenigsegg Agera One:1 sfoggia un rapporto peso/potenza di 1,0 kg/cv. Ha poco (si fa per dire) di cui vantarsi. Tuatara fa registrare 1.248 kg alla bilancia. Per 1.370 cv. vale a dire 0,91 kg/cv! Un valore da urlo, specie per una vettura stradale. Primato cui contribuiscono la monoscocca in carbonio con rinforzi in alluminio alveolare, i cerchi e la carrozzeria in fibre composite. Quanto a sospensioni, la vettura è caratterizzata da uno schematismo a triangoli sovrapposti sia all’avantreno sia al retrotreno abbinato ad ammortizzatori pluriregolabili Penske e molle elicoidali. Una soluzione tanto semplice quanto efficace. Quanto all’elettronica… perché, serve forse l’elettronica per domare 1.370 cv? Ovviamente no! Del resto, nella patria della Viper, dove sconsigliano saggiamente di mettere il gatto ad asciugare nel microonde, parlare di controllo della trazione ed Esp sarebbe come chiedere ai Seattle Seahawks di ballare il minuetto…