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Subaru XV 2.0 e-Boxer, la prova di 1000 km

Di SUV è pieno il listino. Nessuno però ha il boxer, il 4X4 come unica scelta e, volendo, anche l’ibrido. Nessuno tranne Subaru XV…

Tributo al motore boxer e al Symmetrical AWD

Subaru – non solo la XV – è diversa dal resto del mondo soprattutto nella meccanica. Prima di tutto, il motore è boxer: una strada che i giapponesi seguono con assoluta fedeltà (anche durante la breve parentesi in cui hanno fatto il Diesel) perché regala innegabili vantaggi in termini di abbassamento del baricentro. Al motore è poi collegata la trasmissione Symmetrical All Wheel Drive: in parole semplici la trazione integrale simmetrica. Simmetrica perché se immaginate di dividere la XV lungo l’asse longitudinale, tutto quello che c’è a destra della linea lo trovate, specularmente, a sinistra. Anche in questo caso, a tutto vantaggio della distribuzione dei pesi e, dunque, del comportamento stradale.

Ma questo equilibrio perfetto si sente davvero su strada? Beh non immaginatevi la reattività di un go kart. Nè l’imperturbabilità sulle buche di un ammiraglia da 150.000 euro. Però è proprio nell’equilibrio fra agilità e comfort che sta il punto di forza della XV (e di Subaru in generale), se si parla di comportamento dinamico. Un bilanciamento che in un certo senso assume ancor più valore se si considera che questa macchina è alta ben 22 cm da terra. E l’altezza, si sa, non va d’accordo né con l’handling né con la capacità di assorbimento delle buche.

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