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Toyota Yaris Cross, da quattro a sei mesi di attesa per il 2° SUV più venduto d’Italia

Tempi di attesa nella media (ma relativamente certi) per uno dei fenomeni di mercato del momento. E perché piace così tanto

Appena il tempo di arrivare ed è già al secondo posto del proprio segmento di mercato: sono 3.243 le Toyota Yaris Cross vendute nel solo mese di gennaio in Italia. Pochissime unità in meno rispetto alla Ford Puma (3.267), che si è concessa il lusso di scalzare la Fiesta nel cuore degli italiani, un bel po’ di più rispetto alla Fiat 500X (2.468). Il motivo? Il design, sicuramente: senza un bell’aspetto, nessun prodotto incontra il favore del pubblico. Al di là delle apparenze, però, c’è anche una sostanza fatta di una tecnologia iper efficiente e iper collaudata. Stiamo parlando ovviamente dell’ibrido Toyota. Tuttavia, anche la Yaris Cross non si “salva” del tutto dalla vera pandemia dell’auto: la crisi degli approvvigionamenti. I tempi di consegna, infatti, sono compresi tra i 4 e i 6 mesi. La notizia è che comunque i concessionari Toyota riescono a dare un arco temporale entro il quale ci si può mettere al volante del B-SUV giapponese; il che non è certo scontato, in questo periodo. Conosciamo ora meglio com’è fatta la quinta auto più venduta in assoluto nel nostro Paese a gennaio 2022.

Il pezzo che mancava nel “puzzle” Toyota

Della Yaris Cross si può tranquillamente dire che è l’auto che mancava all’interno della gamma del marchio giapponese. Il B-SUV (ovvero lungo poco più di 4 metri) che i clienti chiedevano da tempo. Di più: questa è la classica auto di conquista per Toyota, quella con cui andare alla caccia di nuovi clienti. Uno sport utility compatto full hybrid perfetto anche per chi, magari, ha una RAV4 e cercava qualcosa di più piccolo come seconda auto. Si chiama Yaris Cross ed è appunto un osso duro per tutti. Lo si capisce dal design, che in quanto tale può piacere o meno, ma di sicuro è ben “calibrato” per il segmento di riferimento. Lo si intuisce appunto dal sistema di trazione ibrido, il vero asso nella manica per un’auto che si rivolge a una clientela prettamente cittadina e che, magari, non ha ancora il “coraggio” di andare verso l’elettricotoyota-yaris-cross planciaOvviamente, la Toyota Yaris Cross sfrutta la stessa piattaforma della nuova Yaris. Si chiama TNGA-B (Toyota New Global Architecture – B segment) e offre alti livelli di rigidità strutturale, il baricentro basso e una concezione ottimizzata per il posizionamento degli organi meccanici in modo che lascino il più ampio spazio possibile per abitacolo e bagagliaio. Dicevamo del design: l’ispirazione, nemmeno tanto nascosta, è la RAV4. Lo si evince dalle linee nette e decise, che creano superfici piuttosto movimentate. Spiccano inoltre i passaruota, che sono messi in evidenza non solo da volumi “gonfiati” ma anche da profili a contrasto, scuri, che proseguono nelle fiancate e nella parte bassa dei paraurti.

Lunghezza, larghezza, altezza

Si faceva riferimento nei paragrafi precedenti all’utilizzo prevalentemente cittadino di auto come queste. Un contesto in cui le dimensioni contano. Parecchio. La Toyota Yaris Cross è lunga 4,18 metri (24 cm in più della Yaris), larga 1,76 metri (2 cm in più) e alta 1,56 metri (9 cm in più). Il passo misura invece 2,56 metri, mentre l’altezza da terra rispetto alla Yaris cresce di 3 cm. Ingombri che, internamente, si traducono in un’abitabilità che, a detta di Toyota, sono molto generosi.toyota-yaris-cross-bianca tre quarti anterioreQuanto al bagagliaio, detto che la capacità non è stata dichiarata, c’è da aspettarsi che si posizionerà nella forbice compresa tra i 350 litri e i 450 litri. Nella dotazione non mancano il portellone elettrico, il piano di carico che si può posizionare su diverse altezze e i sedili posteriori abbattibili secondo lo schema 40:20:40.

Ibrido da 1,5 litri di cilindrata e 116 cv di potenza

Il sistema ibrido che spinge la Toyota Yaris Cross, definito di quarta generazione, per la parte termica sfrutta un 3 cilindri 1.500 cc benzina a ciclo Atkinson. La potenza totale è pari a 116 CV. Il rendimento massimo di sistema (quanto, cioè, dell’energia contenuta nella benzina viene trasformata in lavoro) tocca il 40%, mentre le emissioni di CO2 – in attesa dei dati ufficiali delle omologazioni – rimangono sotto la soglia dei 90 g/km per la trazione anteriore e sotto ai 100 g/km per la 4×4 (AWD-i), in base al ciclo NEDC.

Su base WLTP i valori si attestano invece, rispettivamente, a meno di 120 g/km e meno di 135 g/km. Piccola nota sul 4×4 AWD-i: come sulla RAV4, non è ottenuto mediante un albero di trasmissione, bensì attraverso un motore aggiuntivo che agisce sulle ruote posteriori.

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