Golf II, il Diesel diventa sportivo
Nel 1983 arriva la Golf II, che deve fare meglio dei 6.307.145 esemplari della prima serie consegnati in nove anni. Ce la fa? Risposta affermativa: 6.408.321. Il merito è dell’abitabilità, della capacità di carico e della guidabilità migliorate, che si accompagnano ad altre innovazioni come l’iniezione e la testata con due alberi a camme in testa e sedici valvole. Quest’ultima, in particolare, viene portata al debutto dalla GTI 16V, da 139 cv e 210 km/h di velocità di punta. Più estrema la G60, sovralimentata tramite compressore volumetrico e capace di ben 160 CV.
Golf II è anche Syncro, ovvero 4×4, sulla cui base nascono, nel 1990, la Country, la G60 Rallye e la Limited.La prima è una sorta di Big Foot omologato per la strada: assetto spropositatamente alto, pneumatici tassellati e ruota di scorta sul portellone. G60 Rallye e Limited rappresentano invece l’apice della G60: la prima aggiunge la trazione integrale, la seconda, oltre al 4×4, 50 cavalli. E siamo a quota 210… Ultima ma non meno importante, la GTD, ovvero il diesel che si veste di sportivo. Il 27 novembre del 1990, la Golf taglia il traguardo dei 12 milioni di unità immatricolate in totale.