Gran Fondo Squali, a Cattolica in sella alla Trek Madone
Accoglienza romagnola, percorsi spettacolari e una bici da sogno: in poche parole, ecco la mia Gran Fondo Squali 2019, un’avventura da ripetere
Tre giorni in riviera, percorso collinare e panoramico, accoglienza cordiale e costi ragionevoli: cosa desiderare di più da una gran fondo? Qualcosa c’è: correrla in sella a una delle bici più desiderate dai ciclisti, la Trek Madone SLR 9 Disc. E, ciliegina sulla torta, partire in griglia Gold, quella riservata agli ospiti della Gran Fondo Squali, ideata cinque anni fa da Filippo Magnani, figura chiave dell’organizzazione.
Il numero di iscritti è cresciuto dai circa 1.500 della prima edizione ai 2.750 di quest’anno, un numero già molto rilevante che sarebbe ulteriormente aumentato fino a raggiungere il limite dei 3.000 partecipanti se le previsioni del tempo non avessero convinto gli indecisi a rinunciare. Qualche ragione per esitare a dire il vero c’era: ad esempio l’app “The Weather Channel”, tutt’altro che catastrofista, prevedeva per domenica mattina su Cattolica “possibili inondazioni”. Un messaggio non certo rassicurante per i molti ciclisti arrivati da ogni parte d’Italia e addirittura da quindici altre nazioni. Tutti pronti ad affrontare uno dei due percorsi: il “lungo” da 135 chilometri con 2.180 metri di dislivello e il “corto” da 85 con 1.365 metri di ascesa. Il tutto a cavallo tra Romagna e Marche, con partenza da Cattolica e arrivo a Gabicce Monte, passando da Tavullia, patria di Valentino Rossi, un piccolo borgo noto proprio grazie al campione di motociclismo.Qualche riga sopra scrivevo della Trek Madone: gli amici di Trek Italia, sponsor principale della manifestazione, hanno invitato alcuni giornalisti a vivere in prima persona la Gran Fondo Squali, naturalmente in sella alle bici dell’azienda di Waterloo, Wisconsin. A me, che nei giorni precedenti la gara ho tempestato l’ufficio stampa con una raffica di domande sull’equipaggiamento tecnico che mi sarebbe stato fornito, hanno pensato – forse per zittirmi, e li capisco – di offrire il meglio della gamma.



Per me è giunto il momento di riconsegnare la Madone. L’ho provata per circa 150 chilometri, tra la ricognizione del sabato, su e giù per i colli del bellissimo entroterra, e l’emozionante gara di domenica. Sull’asciutto e sul bagnato. Lo staff Trek ha fedelmente riportato le misure della mia bici su quella in prova, in modo da mettermi nelle migliori condizioni per pedalare. Alcune differenze, però, sono rimaste: la lunghezza delle pedivelle (170 mm sulla Madone, 172.5 sulla mia), e i rapporti del cambio, in particolare il numero di denti delle corone (50-34 invece che 52-36). Ciò non mi ha impedito di confermare alcune delle impressioni raccolte pedalando sulla precedente Madone, con freni tradizionali. La bici è reattiva, per quanto non così rigida come le sezioni del telaio farebbero ipotizzare. Per questo può contare anche su un relativo comfort, che aiuta sulle strade dissestate e in generale nelle uscite lunghe. Grazie a geometrie ben armonizzate, che hanno nell’avantreno un evidente punto di forza, la Madone garantisce un rigore direzionale assoluto, che rende più facile affrontare le discese, soprattutto le più veloci, dove l’unico eventuale problema può essere rappresentato dalle folate di vento laterale, tradizionalmente nemiche delle ruote ad alto profilo. A proposito di ruote, le Bontrager Aeolus XXX compiono un passo avanti significativo rispetto ai modelli top di gamma del recente passato, nel segno di una maggior rigidità laterale, decisiva per valorizzare le doti del telaio. Impeccabile come sempre il funzionamento del gruppo Shimano Dura Ace Di2, una certezza a cui diventa difficile rinunciare.
Torno a casa dalla Gran Fondo Squali con il desiderio di essere al via per la terza volta il 17 maggio 2020, quando andrà in scena la sesta edizione di questa corsa, ben organizzata in tutti i dettagli e forte di percorsi (lungo e corto, non fa differenza) ricchissimi di suggestioni, sia tecniche sia paesaggistiche.Grazie a Trek Italia, Carlo Brena e Leonardo Zeduri di LDLCOMeta: hanno reso piacevoli e divertenti questi tre giorni insieme. Foto P.A. Communication