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1000 km con Suzuki Katana

Mi ci sono voluti trent'anni per poterla guidare, anche se di uguale a quella che mi ha turbato l'adoloscenza ci sono solo il nome e le linee.

500 KM, MOTORE E CICLISTICA AL TOP

La Katana “originale” ruppe gli schemi e anticipò di dieci anni linee e volumi delle moto sportive, oltre a spostare per la prima volta il pilota da “sopra” a “dentro” la moto. Aveva un gran motore, cosa che è stata replicata anche sulla versione moderna, aprendo il cassetto delle GSX-R1000 e ripescando il K5 del 2005.  Visto, però, che la guidabilità avrebbe dovuto essere la dote principale della nuova Katana, i 150 cv del 4 cilindri sono stati addomesticati e redistribuiti, insieme alla coppia di 108 Nm, ai regimi medio/bassi. Il risultato è molto buono, con una spinta vigorosa ma gestibile che ti accompagna fino alla zona rossa del contagiri e una elasticità davvero invidiabile. Per non parlare del sound che il bello scarico Akrapovič (di serie sulla nostra special edition Jindachi) emette. E quando la strada diventa guidabile, la Katana diventa divertente. Molto divertente. E gran parte del merito lo attribuisco anche alla ciclistica. Sempre dal cassetto delle GSX-R1000 arriva il forcellone, mutuato dalla 2016, mentre forcella e mono sono KYB, completamente regolabili.0 KM250 KM750 KM1000 KMIL VIDEO DELLA PROVA

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