Guardandola di sfuggita si potrebbe pensare che la nuova Ducati Multistrada V2 sia semplicemente una Multistrada 950 con un nome diverso sul serbatoio. La realtà dei fatti però è un po’ diversa. A Borgo Panigale hanno messo mano alla loro maxi enduro media per renderla più efficace e attuale, intervenendo su motore, ciclistica, ergonomia ed elettronica. E visto che questa moto – prima dell’arrivo della V4 – è stata la Multistrada più venduta, abbiamo pensato che meritasse delle attenzioni particolari, qualcosa in più di un solo giorno di test… Per questo siamo partiti per conoscerla a fondo in uno dei nostri 1000 km con.Gli interventi fatti sulla nuova Multistrada V2 hanno consentito di abbassare il peso totale di 5 kg rispetto alla 950. Entrando nello specifico, il motore – che rimane il Testastretta da 937 centimetri cubi, 113 cavalli e 94 Nm – riceve una nuova frizione a sette dischi (come quella della Monster), un nuovo tamburo del cambio e nuove bielle per un totale di 2 kg in meno. La ciclistica non riceve stravolgimenti particolari, anche se troviamo una nuova coppia di ruote in lega – di derivazione V4 – che pesano 1,7 kg in meno, e parlando di masse non sospese, beh direi che il risultato non è affatto male. Cambia anche l’ergonomia, la seduta è più bassa. Ora il piano si trova a 830 mm da terra, ma in Ducati hanno pensato anche ai più alti aumentando – nonostante la sella più bassa – la distanza delle pedane da quest’ultima di un centimetro. A chiudere il cerchio delle novità più rilevanti ci pensa l’elettronica che è stata ricalibrata per essere più precisa.
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