BMW F 900 XR
BMW ha in gamma due proposte crossover, una è la fuori quota, almeno per questo confronto, S 1000 XR, la seconda è la più prosaica F 900 XR, moto che riprende gli schemi della sorella maggiore ma in versione sicuramente più “camomillata”.
Il motore è un bicilindrico in linea con fasatura a 270 gradi capace di 105 cavalli e con un picco di 95 Newtonmetro di coppia, raggiunto a soli 6.500 giri e tutto il corredo elettronico che oggi non può mancare su queste moto. In questo caso l’ago della bilancia è più spostato verso la sportività come sottolinea anche il cupolino molto basso con cui ci è stata fornita la moto e dal serbatoio più piccolo presente in comparativa, solo 15,5 litri.
La F 900XR è probabilmente la moto più accessibile del nostro confronto, nonostante sospensioni tra le più lunghe (170-172 millimetri) la sella è a soli 825 mm da terra e il peso nel mezzo del segmento. Con 5 litri di benzina nel serbatoio la BMW ha fatto segnare 227,5 kg. La moto in prova con pieno e borse arriva a 243 kg.
Leggere anche le borse, solo 8 kg, che si montano senza telaietti aggiuntivi. Probabilmente tra le migliori per rapporto peso/capacità/ingombro. Elettronica? Tutta quella che serve (basta pagarla), ma il sistema ESA lavora solo sul mono, mentre la forcella non è regolabile. Una moto piuttosto semplice e anche competitiva se si parla di prezzo. Il prezzo di partenza è 12.601 euro, la moto in prova arriva a 15.161 euro.
Come va la BMW F 900 XR, l’opinione di Stefano Cordara
La BMW F 900 XR è la moto che costa meno della comparativa, è quella più semplice, se vogliamo, ed è anche quella che ha diviso tutti. Ha diviso tutti perché ha delle caratteristiche che faccio fatica ad inquadrare in questo segmento. Per capire bene bisogna partire dalla sella che è molto sostenuta nell’imbottitura, una sella non tanto grande e non tanto larga quindi abbastanza dura e anche il cupolino è veramente basso (noi abbiamo chiesto la versione con il cupolino alto ma ci è arrivata quella con il cupolino basso). In autostrada questo la fa soffrire più di tutte a livello di protezione aerodinamica. La posizione di guida è abbastanza particolare: le gambe sono un po’ alte, il manubrio è un pochino basso… è una moto che, tutto sommato, a livello di ciclistica si difende bene.
L’unico problema, secondo me, è che l’ESA, attivo solo sul mono ammortizzatore, fa si che, sì, si riesca a seguire con le vari funzioni il carico della moto; quindi, con borse e passeggero cambia anche il precarico in automatico, ma poi la forcella non è regolabile nel precarico per cui la moto fa fatica ad essere “bilanciata”. Le mappature ci sono anche se non sono così differenziate tra di loro. Il motore non manca di coppia ma è un po’ carente rispetto agli altri a livello di personalità. Le borse sono tra le migliori a livello di ingombri e capacità di carico e anche quelle messe meglio a livello di integrazione con la moto insieme a quelle della Moto Guzzi. Il cambio non è male in salita, non mi è piaciuto molto invece in discesa. Frenata nella media ma senza eccellere, il freno posteriore non mi piace granché.
È una moto che fa il suo, ma in mezzo a queste top level del segmento potrebbe avere qualche difficoltà, anche per quanto riguarda la protezione aerodinamica che è un po’ ridotta all’osso, sembra quasi di guidare una naked. In compenso, nel misto ci si diverte un sacco, la moto è bilanciata, equilibrata, si riesce a guidare in modo molto facile. È una moto che potremmo considerare come accesso al segmento delle crossover di media-maxi cilindrata, anche per il prezzo che non è male.