Se vi state chiedendo se, nel 2021, la meccanica possa ancora trionfare sull’elettronica, e se un motore 4 in linea sia ancora il motore giusto per una naked media, beh siete capitati nel posto giusto. Non è certo una novità che Kawasaki ami alla follia questa architettura motoristica, e non ami particolarmente farcire di elettronica le proprie naked, moto che considera ancora “pure”, per chi ama l’essenza della guida, senza troppi filtri… Questa Z900 non fa certo eccezione. E forse Kawasaki non ha tutti i torti, visto che la Kawasaki Z900 2021 nonostante l’arrivo di moltissime e agguerrite concorrenti è ancora oggi la Naked più venduta in Italia.
Infatti la vera sfida per la media di Akashi è proprio quella di confermarsi leader di mercato. Ha ancora buone carte da giocarsi per riuscirci, o solo questione di prezzo? È quello che voglio scoprire in questa prova.
La dotazione elettronica più semplificata rispetto ad altri modelli soprattutto europei non sta però a significare mancanza di novità. Dalla progenitrice Z750, i passi in avanti sono stati moltissimi. La nuova Z900 è infatti molto più curata, ergonomica, leggera e prestante di tutte le moto che l’hanno preceduta. Prima di parlare delle novità, tengo a precisare che con “quasi totale assenza di elettronica”, non intendo una moto priva di qualsiasi controllo. Perché soprattutto quest’ultima versione di Z900 si è portata parecchio avanti. Sono infatti presenti ABS, controllo di trazione e quattro riding mode: Rain, Road, Sport e Rider, quest’ultimo permette anche di scegliere fra due differenti livelli di potenza e tre livelli di traction control. Sottolineo anche che con la mappa Rain e con la modalità di potenza Low, il motore eroga il 55% della potenza massima. Un plus, questo, assente sulla prima versione della Z900, ottenuto grazie all’adozione del ride by wire.
L’idea di naked “pura” senza troppi fronzoli elettronici la fornisce perfettamente – dal mio punto di vista – il fatto che il quickshifter non sia presente nemmeno come optional. E questo è un vero peccato, visto che ad Akashi i cambi elettronici li sanno fare veramente bene. Vi informo anche che la Kawasaki Z900 continua ad essere proposta in due versioni: la full power da 125 CV e la versione da 70 kW per patente A2. Quella di fare due versioni con due differenti livelli di potenza è una soluzione interessante usata peraltro da molti costruttori, che permette di offrire la versione full power con una cavalleria maggiore rispetto a quella consentita dalla legge per rendere la moto depotenziabile.