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Prova Honda NT1100: quanto è bello viaggiare

Anima da turistica ma non solo, la nuova NT1100 mette in mostra una dotazione da prima della classe e doti dinamiche inaspettate

Honda NT1100 nasce per viaggiare

Touring Crossover: questa la categoria che Honda ha immaginato per la sua nuova creazione, la NT1100. Effettivamente il termine sport touring potrebbe stare un po’ stretto a questa moto, che da un lato raccoglie l’eredità della serie Deauville, dall’altro va a riempire il vuoto lasciato dalla Crosstourer. Sulla carta, perché in realtà la Honda NT1100 è una moto completamente nuova. Dati alla mano non sembra seguire più di tanto le logiche di mercato che a oggi spingono sempre di più sulla potenza e sull’elettronica. Honda è da sempre maestra nel creare nuovi segmenti e dar vita a nuovi modelli. Andiamo a scoprire se anche questa volta a Tokyo ci hanno visto lungo. In cima alla lista delle domande c’è la potenza: 102 cavalli sono tanti o pochi?

Gamma Honda NT1100

Leggi anche: com’è fatta la nuova Honda NT1100

RIDE

Ergonomia

La sella a 820 mm da terra permette a chiunque di toccare bene e per una moto come questa si tratta di una componente fondamentale, soprattutto quando si hanno le valigie piene e il passeggero. Per me che sono alto un metro e ottanta la distanza sella-pedane è azzeccata e infatti non ho avvertito fastidi dovuti a una posizione delle gambe troppo raccolta. Sull’ergonomia mi sento di fare un appunto: quando si assume una posizione in sella più sportiva e si guida “in punta di piedi” (con i metatarsi appoggiati sulle pedane per intenderci) ci si ritrova il tallone appoggiato sulla base del terminale.

Sella Honda NT1100

Guida nel misto

Basteranno 102 CV? La scelta del bicilindrico in linea è quella giusta? Non appena sono salito in sella e ho fatto le prime curve ho subito trovato risposta ai miei dubbi. Credo che – per quanto non sia molto potente – questo motore sia perfetto per questa moto. Abbiamo percorso strade con molte curve e con salite impegnative ma non ho mai sentito la necessità di avere a disposizione più coppia. Parlo di coppia e non di potenza peerché anche per la NT1100 vale il classico detto per cui le moto “si vendono con la potenza, ma si guidano con la coppia”. Su strada la potenza massima lascia un po’ il tempo che trova. La coppia, invece…

Per quanto riguarda il cambio Honda ha pensato di farci guidare solo moto dotate di DCT, in quanto il 90% dei preordini che ha ricevuto finora sono per moto equipaggiate con il cambio a doppia frizione. Effettivamente credo che per un utilizzo a 360 gradi possa essere la scelta migliore. Alla fine il DCT non delude nemmeno quando si forza un po’ il ritmo, a patto di utilizzarlo in modalità Sport. Nel dettaglio ho preferito le opzioni S2 e S3, perché in S1 ci sono situazioni in cui il cambio decide di scalare una marcia al centro della curva, quando si scende troppo di giri. 

Honda NT1100

Un’altra perplessità riguardava la ciclistica: sarà abbastanza appagante nella guida, se non sportiva almeno dinamica? La Honda NT1100 non delude. In primis va sottolineato che la moto è molto semplice da guidare, infatti lo sforzo fisico e mentale richiesto per viaggiare allegri è praticamente nullo. La reattività non è certamente la sua qualità principale, anche se spingendo un po’ sul manubrio e sulle pedane i cambi di direzione si fanno senza nessun tipo di problema, anche a ritmi molto allegri. Segnalo le pedane un po’ basse, che spesso toccano terra quando si piega con decisione. In uscita di curva quando si guida con il coltello tra i denti il monoammortizzatore tende a pompare un po’. Un comportamento che credo possa essere facilmente mitigato, andando ad agire sul precarico, che – lo sottolineo – mette a disposizione ben 35 click.

Buono l’impianto frenante. Mi è piaciuta soprattutto la sezione anteriore, che offre un buon compromesso tra sportività e comfort. Non mi è mai capitato – nemmeno nelle staccate più profonde – di desiderare più potenza frenante. L’ultimo commento è riservato alle valigie laterali, che non intaccano in nessun modo il piacere di guida, e al top case da 50 litri – in grado di contenere due caschi integrali – che non penalizza quasi per niente la stabilità in curva e in rettilineo a velocità sostenute.

Comfort

Iniziamo dalla protezione aerodinamica che non è niente male. Il cupolino tende a vibrare un po’ troppo in autostrada. Cupolino che comunque protegge molto bene il casco. Soprattutto nella posizione più alta permette anche di viaggiare con la mentoniera aperta – in caso di casco modulare – fino a circa 110 km/h. Menzione d’onore per i deflettori che proteggono molto bene le spalle.

Cockpit Honda NT1100

Non ho avvertito vibrazioni fastidiose, fatta eccezione sulle pedane, che a velocità autostradali si fanno un po’ sentire. Passando alla sella l’imbottitura è abbastanza sostenuta, adatta ad affrontare molte ore di guida. L’altezza non è regolabile perché in Honda hanno deciso di sfruttare i 2 centimetri che solitamente servono a permettere la regolazione – per realizzare un’imbottitura più generosa. L’angolo di sterzo è molto ampio e questo consente un raggio di sterzata estremamente ridotto, caratteristica che farà sicuramente felici i mototuristi.

Conclusioni

Il giudizio è positivo: non mi sarei aspettavo di guidare una moto così efficace a 360 gradi. Il turismo è la sua vocazione principale: la conferma arriva dalla dotazione da vera globe-trotter e dal comfort offerto su qualsiasi tipo di asfalto, da quello liscissimo a quello più sconnesso, dove le sospensioni digeriscono qualsiasi imperfezione. In questo caso però non parliamo solo di turismo. Dire che fosse scontato che questa moto fosse comoda sarebbe sbagliato, ma la vera sorpresa – come ho detto prima – riguarda l’attitudine sportiva che la NT1100 mette in mostra.

Honda NT1100

Qualche aspetto si potrebbe migliorare: mi vengono in mente le vibrazioni del cupolino e delle pedane, l’infotainment che non è un esempio di intuitività e infine il cambio DCT, che richiede un periodo di adattamento per essere sfruttato al meglio.

Devo riconoscere che a 15.290 euro – la versione con cambio tradizionale costa 1.000 euro in meno – sarebbe stato difficile fare meglio. Un’assenza che in molti hanno segnalato è quella del cardano, ma in Honda tengono a sottolineare che al giorno d’oggi questo tipo di trasmissione non è fondamentale, soprattutto se si tiene conto del fatto che i sistemi a catena moderni richiedono pochissima manutenzione e sono abbastanza silenziosi, oltre che sicuramente più leggeri. Parlando di competitor mi viene da dire che al momento non sono molte le moto che per caratteristiche tecniche e prezzo si avvicinano a questa. Credo che per trovarne una bisognerà probabilmente aspettare l’arrivo della Moto Guzzi V100.

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