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Prova Royal Enfield Meteor 350, 20 cavalli possono bastare?

4.099 euro per vivere la più pura essenza del motociclismo. Quella fatta di libertà e ritmi lenti, del piacere di guardarsi intorno e scoprire che c'è il mondo oltre la visiera...

C’è un modo di dire inglese che mi piace molto: “the right horse for the right course“. In realtà parla di quadrupedi, ma è una metafora applicabile in molti ambiti. Mi piace molto perché dà senso a numeri che per i più sono quasi ridicoli. Come i 20 cv e i 27 Nm che raccontano il monocilindrico da 350 cc della Royal Enfield Meteor 350.

No, non sono vecchio, né sfigato. Ho solo evoluto nel tempo il mio modo di intendere la motocicletta. Ecco perché ci sono giorni e strade in cui il casco integrale e la giacca di pelle sono una impenetrabile barriera ai profumi del vento e all’aria sulla pelle. Giorni e strade in cui galoppare è mortificare il significato dell’andare in moto.

Certe volte basta trottare, con una camicia a fiori e un jet a visiera alzata, per riscoprire cosa significa guidare una motocicletta, e capire perché nessun altro veicolo è così tanto amato. Prima di essere un eccitante acceleratore di ormoni e adrenalina, la motocicletta è un moltiplicatore di libertà. Due ruote e un motore possono essere la formula magica della felicità

Ritorno alle origini

Che Royal Enfield fosse la più vecchia Casa motociclistica al mondo lo sapevo. Fondata nel 1901, festeggia quest’anno il 120esimo compleanno. Non sapevo invece che fosse il primo produttore del pianeta di moto di media cilindrata (250 cc – 750 cc), con un milione di pezzi venduti nel 2020… Né sapevo che tutte le moto fossero progettate e sviluppate dai team di designer e ingegneri nei due centri tecnici di Chennai (India) e Bruntingthorpe (UK), né che entro il 2025 dalle loro penne usciranno ben 28 nuovi modelli.

Il presente è però tutto per la Meteor 350, che tuttavia porta un nome che viene del passato. Richiama infatti l’omonima Meteor 700 del 1952, modello di grande successo che la pubblicità dell’epoca indicava come “performante motocicletta allround, perfetta anche per essere abbinata al sidecar“. Dimezzata nella cilindrata e nel numero dei cilindri, la Meteor di oggi è una Cruiser inedita sotto ogni aspetto, che segna un importante passo nella storia di Royal Enfield. È una moto pensata e voluta per il mercato europeo, ridicolo in termini di numeri per il colosso indiano, ma importante come prestigio.

Come accaduto per i progetti Himalayan e Twin 650, anche il progetto Meteor 350 è frutto di una strategia che, identificate le lacune presenti in settori altamente competitivi, cerca di colmarle con prodotti in grado di ritagliarsi un ruolo da protagonista

Come è fatta

A un primo sguardo si apprezzano la qualità e la cura dedicate alla meccanica, agli accessori e alle finiture, (cosa non così scontata per una motocicletta indiana da 4.000 euro) che hanno raggiunto livelli compatibili con il nostro mercato. Sempre immutato, invece, il DNA di Royal Enfield, che le dà quel carattere unico che ci si aspetta da un mezzo che esce dai cancelli della factory di Chennay.

La Meteor 350 nasce per avvicinare il maggior numero possibile di persone al motociclismo e lo fa puntando su versatilità, accessibilità e un look che piace. Ma siamo sicuri potrà essere una scelta interessante non solo per i neofiti. Anche chi guida da una vita e cerca una diversa prospettiva sul significato della propria passione vi troverà un senso, e lo diciamo per due motivi perché noi rientriamo in questa categoria e perché il test ride sulla strade del basso Garda ce lo ha confermato.

Monocilindrico da 20 cv

Il motore è un monocilindrico da 349 cc raffreddato ad aria e olio, che eroga 20,2 cv e 27 Nm di coppia a 4000 giri/min e che suona anche in modo piacevole e caratteristico. Non credo che questa voce abbia un copyright come quella dei V-Twin delle Harley, ma a un orecchio allenato è senza dubbio riconoscibile. Dalle indiscrezioni è praticamente sicuro che questa motorizzazione sarà in futuro affiancata da una più maschia, che verosimilmente raddoppierà le prestazioni.
Il telaio è un classico doppia culla in acciaio e, grazie anche all’altezza della sella a soli 765 mm da terra (un po’ troppo per chi come me è appena sopra l’uno e ottanta), è garanzia di maneggevolezza e agilità nel traffico ma anche di una guida fluida e piacevole quando finiscono le case e comincia la natura.

Punta tacco

La ciclistica è adeguata alle prestazioni, ma non debole, con forcella tradizionale da 41 mm e 130 mm di escursione, e due ammortizzatori idraulici con regolazione del precarico. La posizione di guida è rilassata e confortevole, ma non tipo poltrona, che a lungo andare stanca. Le pedane sono montate in posizione avanzata, con leva del cambio di tipo punta e tacco che, una volta prese le misure, fa apprezzare il funzionamento dolce e preciso.
Il contralbero di bilanciamento si fa carico di annullare le vibrazioni, anche quando si viaggia a bassi regimi, e il motore è abbastanza elastico da permettere di trotterellare senza ricorrere troppo al cambio (a 5 marce, con 5^ overdrive).

Le ruote sono in lega leggera a razze, da 19″ e 17″ con gomme da 100 e 140, mentre l’impianto frenante, che svolge diligentemente il suo lavoro, ha disco da 300 mm all’anteriore e 270 mm dietro, ed è assistito da sistema ABS a due canali

C’è anche tecnologia!

Per farle fare un figurone, alla Meteor hanno regalato fari a LED ma, per non esagerare, hanno montato comandi e i blocchetti sobri, di tipo rotante, piacevolmente retrò ma di qualità.
Anche il quadro strumenti è da XXI secolo. Rinnovato ma senza fronzoli, associa l’eleganza analogica delle lancette alla funzionalità del display LCD che fornisce dati essenziali come la marcia inserita, il livello di carburante, l’ora e il contachilometri parziale.
A sorprendere è la presenza (debutto, per una Royal Enfield) dell’inedito pod di navigazione TBT (turn-by-turn), Royal Enfield Tripper: un display di navigazione con funzione mirroring e indicazioni passo-passo in tempo reale. Collegabile allo smartphone tramite l’app Royal Enfield, il Tripper è una soluzione semplice ed efficace che tramite lo strumento di navigazione per moto di Google Maps assiste la guida in maniera non invasiva. E non finisce qui… Sulla Meteor trovate anche una porta USB, integrata sotto il manubrio per consentire la ricarica in movimento.

“Miss out on nothing”, ossia “Non perderti niente”. È lo slogan che gli uomini marketing di Royal Enfield hanno coniato per raccontare la Meteor 350. Una frase efficace che ne spiega bene lo spirito e traccia l’identikit di chi si può innamorare di lei 

Versioni, colori e prezzi

La nuova Royal Enfield Meteor 350 oltre a essere ovviamente una moto adattissima per i neopatentati A2 è disponibile in 3 versioni. Fireball (4.099 euro), con serbatoio monocolore rosso o giallo e filetto abbinato sui cerchi, e colorazione nera per alcune parti della ciclistica e per il motore, rifinito con fresatura delle alette del cilindro. La variante Stellar (4.199 euro), con serbatoio rosso, blu o nero opaco e fiancatine in tinta, è dotata di manubrio e scarico cromati e schienaleino per il passeggero. La versione top di gamma, Supernova (4.299 euro), sfoggia invece una livrea bicolore blu o marrone e fiancatine in tinta, completata da cerchi lavorati a macchina, una selezione di selle premium e parabrezza. Per tutte, 3 anni di garanzia a chilometraggio illimitato e 3 anni di assistenza stradale di serie.

Ma non è tutto. Da quest’anno, chi acquisterà una Royal Enfield entrerà di diritto, e senza quota associativa, a far parte del Royal Enfield Rider Club of Europe e si sentirà ancor più parte di una grande e originale famiglia

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