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Prova CFMoto 450 SR, sfida supersport

Debutto importante nel segmento delle piccole Supersport per CFMoto che con la SR450 lancia la sfida alle migliori moto del settore. Tecnologica e molto ben fatta vuole essere l’alternativa

Possiamo facilmente dire che tra i tanti – forse fin troppi- marchi cinesi che stanno invadendo il nostro mercato a CFMoto spetta senza dubbio un posto di rilievo. Sì, perché il colosso di Hangzhou vuole davvero giocare un’altra partita rispetto ai suoi colleghi del celeste Impero.

C’è un po’ di Italia dentro

Del resto, i suoi prodotti parlano da soli: abbiamo iniziato a conoscere e apprezzare CFMoto – importata in Italia da Padana Sviluppo- con la 700CL-X e poi anche con la MT800, moto che hanno subito mostrato quanto questo marchio faccia sul serio inseguendo non solo vendite a basso prezzo, ma proponendo modelli qualitativi e con un design azzeccato. Non a caso, design e parte dello sviluppo hanno sede in Italia, a Rimini per la precisione dove l’engineering di Modena40 fondata e gestita da Carles Solsona (un passato in CRC, Benelli, Aprilia, Ducati per dirne alcuni…) mette mano a tutti i modelli.

CFMoto 450SR

La prima supersport di CFMoto

Bene, di CL700 e MT800 vi abbiamo già parlato in altri articoli, oggi la protagonista è invece la 450SR, supersportiva bicilindrica di media cilindrata. Apparentemente un modello non così importante perché i numeri di immatricolazione in Italia delle 300/400 sono ancora piccoli (ma non così piccoli se andiamo a vedere i paddock). In realtà fondamentale perché in questa fascia di cilindrata (e prezzo) si gioca la sfida delle cosiddetta “world bike” ovvero quelle moto che così come sono vanno bene sui mercati di tutto il mondo.

Non a caso tutti stanno puntando a questo segmento. C’è KTM con le sue Duke e RC390, c’è Yamaha con R3 e MT-03, Kawasaki con Ninja e Z400, ci sarà Triumph, ci sta lavorando Aprilia. In poche parole in questo segmento le moto si producono a centinaia di migliaia per non dire milioni di pezzi. Ecco perché la 450SR è importante ed ecco perché CFMoto ha organizzato per la 450SR niente meno che un lancio stampa mondiale con quasi 70 giornalisti da tutto il mondo. Location? Il circuito di Istambul Park, protagonista della Formula1 e in passato della MotoGP

Al cospetto della cattedrale

Ok, Ok. Forse i ragazzi di Hangzhou hanno pensato un po’ in grande, l’Istambul Intercity Park disegnato dall’immancabile Hermann Tilke è una vera cattedrale in cui ci si sente piccoli anche con una Superbike, figuriamoci con una piccola quattroemmezzo. Ma poco importa, è evidente che siano sicuri del fatto loro. Intanto prima di partire vediamo perché la CFMoto 450SR è una moto interessante.

CFMoto 450SR

Come è fatta la CFMoto 450SR

La base tecnica è di primo livello, telaio a traliccio in acciaio da meno di 11 kg di peso, forcellone in alluminio, leveraggio progressivo, forcella rovesciata, impianto frenante Brembo con pinza radiale e tutta l’elettronica Bosch. Basterebbe già questo per farvi capire che CFMoto fa sul serio. Il motore? Un bicilindrico (progettato tutto in casa e con diversi brevetti) da 449 centimetri cubi capace di 48 CV a 9.500 giri (già pronta per patenti A2) con una coppia di 39 Newtonmetro a 7.600 giri. Interessante il fatto che la 450SR consenta già di serie di invertire il comando del cambio come sulle vere moto racing. Qualche misura vitale per capire di cosa parliamo, la moto è compatta, molto. L’interasse si ferma a 1.365 mm con un angolo di sterzo di 24,5 gradi. Il peso in ordine di marcia è di 179 kg.

CFMoto 450SR cruscotto TFT

Come va la CFMoto 450SR

Giornata a dir poco complicata ed è un vero peccato perché il circuito di Istanbul è una roba sensazionale a livello di morfologia di curve. In più mettiamoci il carico la CFMoto 450SR era dotata di gomme stradali (CST Adreno, un nome un programma), quindi abbiamo guidato con un minimo di attenzione. Devo dire che però il grip offerto dall’asfalto turco era davvero di alto livello per cui siamo riusciti quanto meno a sopravvivere capendo un minimo di come funzionava la moto.

Come va il motore

Certo sicuramente non siamo andati così forte da spingere da mettere sotto stress la ciclistica il motore e invece devo dire che mi è piaciuto abbastanza. La cosa bella della 450 SR che sembra una moto un po’ più grande, più matura rispetto a quello che viene offerto in questa categoria. Soprattutto il motore con la fasatura a 270° mi è piaciuto molto sia come suono sia come erogazione. Ritengo però che ci sia da lavorare un po’ sulla gestione dell’acceleratore (a cavo). La corsa è in effetti molto lunga, e inoltre è presente un po’ di on-off perché c’è tanto freno motore, presente in ingresso curva e percorrenza e questo comportamento quando c’è bagnato per terra si avverte di più.

CFMoto 450SR

Lineare

L’erogazione è valida almeno fino a 9.000 giri, il bicilindrico spinge senza picchi o vuoti fin dai bassi, poi oltre quella soglia si siede un po’, allungando solo se si insiste fino ad oltre i 10.000 (può raggiungere i 12.000) senza però fare strada. In soldoni conviene cambiare prima che il contagiri si accenda di rosso. Cambio, peraltro, che non mi è piaciuto tantissimo; un po’ contrastato sia in salita sia in scalata un paio di volte ho visto uscire la marcia tra quarta e quinta. Ma mi riprometto di provarlo per bene su strada.

CFMoto 450SR

Per quello che ho potuto provare, la ciclistica mi sembra molto equilibrata, devo dire meglio il mono della forcella che oggi andava bene perché comunque pioveva e quindi un assetto morbido sicuramente aiuta molto a sentire la moto in mano. Anche qui mi riprometto una prova più asciutta per capire se la progressione è sufficiente a reggere anche la guida realmente sportiva. Ma le premesse sono buone.

Sportiva stradale

Ovvio che anche se la prova è stata in pista, comunque questa resta una moto stradale. Le sue concorrenti dirette sono Yamaha R3 e Kawasaki Ninja 400 e rispetto a queste moto per la fascia di prezzo a cui si va a inserire (6.490 euro franco concessionario) la 450SR devo dire è una moto fatta molto bene. Ma questa non è una novità, o almeno io non sono sorpreso perché CFMoto ci ha abituato ormai alla sua capacità di produrre moto di qualità. Sono tanti i dettagli che fanno capire l’attenzione che c’è attorno a questo progetto. Parlo ad esempio delle pedane dei paratacchi in bell’alluminio spazzolato. I semimanubri, la piastra di sterzo, la pinza Brembo. Tutto è realizzato con cura. Poi ci sono anche le ali, si potevano senz’altro risparmiare per una moto che tocca al massimo i 190 all’ora, ma secondo CFMoto la loro funzione è reale (+ 2kg a 120 km/h) certo non è una cinesata.

CFMoto 450SR Ali

Tanta sostanza

Insomma, basta poco per capire che in questo progetto c’è tanta roba buona. La strumentazione è bella molto leggibile, la frizione sembra uno scherzo da quanto è morbida e questo renderà la moto sicuramente gradevolmente utilizzabile anche in città, anche perché la posizione di guida è sportiva ma non estrema. Per darvi un esempio è quella di una bella sportiva stradale tipo Ninja 400 o Aprilia RS660, moto con cui ci vai su strada senza stancarti mai troppo godendo di una bella guida.

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