KM ZERO: INIZIAMO DALLA STORIA
Io c’ero. Era il 1993 e dietro le vertine dei concessionari BMW c’era una strana creatura che faceva un po’ impressione. Si chiamava R1100RS ed era qualcosa di mai visto. Per i biemwuisti un colpo al cuore. Da tempo aspettavano il motore boxer ottovalvole, ma forse, in cuor loro speravano che a Monaco lo montassero poi sul telaio delle loro ultraclassiche CS, o RT. Invece, “quella cosa li”, era tutta diversa, in comune con le boxer due valvole non aveva nemmeno un bullone. Per molti fu amore a prima vista, ma ci fu anche qualcuno che passava dal concessionario, strabuzzava gli occhi e andava via con passo svelto facendosi il segno della croce. Oddio dove sono finite le “vere BMW”? I soliti esagerati, non si erano accorti che con la RS cominciava una nuova epoca, attenta alla tradizione, ma fatta di tecnologia, ambiziose provocazioni di design e prestazioni nettamente migliorate. Un vero e proprio salto nel futuro. Proprio così, una nuova era, di cui la R 1250 RS rappresenta l’ultima evoluzione. In lei ritrovo molti punti di contatto con la RS “originale”, la semicarenatura, innanzittutto con cupolino regolabile in altezza manualmente o l’impostazione generale in sella che BMW a mio parere ha azzeccato in pieno. Mai troppo sportiva, mai troppo turistica, a bordo della RS ci si sta un gran bene perché la sella è morbida anche dopo ore in sella e i manubri non sono dei veri semimanubri ma ci si avvicinano. Insomma l’impressione è quella di sentirsi a casa, con un bel controllo. Delle due posizioni di cupolino alla fine preferisco quella più alta che protegge meglio ma non dà mai fastidio, nemmeno quando si guida in modo sportivo. Ovviamente, vista la stagione in cui è stata effettuata la prova è impossibile non apprezzare quello che per ogni BMW è ormai imprescindibile ovvero le manopole riscaldabili che da anni a Monaco sono riusciti a integrare perfettamente senza antiestetici cavi che spuntano.