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Prova Brough Superior la Rolls delle moto è tornata

Se fosse con noi ancora oggi, George Brough l'avrebbe senz'altro voluta così. Forse non stabilirà nuovi record di velocità, ma la Brough Superior dei tempi moderni ha tutta l'esclusività che serve per essere di nuovo considerata la Rolls Royce delle due ruote. L'abbiamo provata in esclusiva

RIDE

Brough Superior PendineNon capita certo tutti i giorni di provare moto del genere. Anzi, a dirla tutta, non capita proprio mai, perché sono gioielli costosi che non vengono neppure presentati ufficialmente alla stampa con la classica prova generale ai giornalisti tester… ma con i contatti giusti, RED arriva. Anche alla Brough. Comunque: la Pendine mi ha attratto già dal nickname, Sand Racer. Ovvio che lo è di nome ma non di fatto, ma l’ispirazione estetica, il doppio scarico alto da offroad e io manubrio alto mi esaltano proprio a prescindere dalla vera attitudine della moto, che di fatto è una stradista pura. Lo conferma senza mezze misure il posizionamento delle pedane, che di fatto sono arretrate, forse fin troppo considerando la piega del manubrio quasi in flat style, al punto che all’inizio ci si sente un filo spiazzati. Ma poi ci si adatta, abbastanza in fretta: complice il sound, che fa dimenticare tutto. Anche il prezzo della creatura che sta sotto le chiappe… e questo non so se sia un bene o un male.

LA COPPIA CHE PIACE

Brough Superior PendineAndando al sodo, il motore è un portento di coppia buona e bella: nel senso che ha una spinta corposa sin da subito e dà il suo meglio ai medi regimi, ma sul tratto misto che ho usato come test (il percorso della famosa gara in salita Chivasso-Castagneto) ho potuto riscontrare che permette di tenere la seconda marcia tra una curva e l’altra sfoggiando inaspettate doti di allungo. Insomma non è certo da record prestazionale della categoria 1000 bicilindrici, ma vista la qualità di erogazione espressa, rientra in pieno nella categoria del… quanto basta (e avanza) per divertirsi. Soprattutto va tenuto presente lo spirito di questa moto, che si presta volentieri per la passeggiata urbana, come fra le colline, senza disdegnare assolutamente (anzi) un passo più sportiveggiante, che non fatica a mantenere grazie alle doti ciclistiche assicurate da componenti di alto livello.

AMA IL MISTO

Brough Superior PendinePurtroppo non ho potuto provarla su tratti veloci, ma sui tratti di misto stretto alternati a quelli medio veloci le sospensioni sono in grado, grazie alla possibilità di personalizzare l’assetto, di adattarsi a vari stili di guida e a fondi più o meno lisci. Il manubrio largo fa il resto per rendere la guida davvero appagante, trasmettendo la piacevole sensazione di avere tutto sotto controllo. Anche sulle asperità.

ARIA IN FACCIA

Non chiedetele di fare lunghi viaggi o, in caso, mettetevi in preventivo di farvi prendere a schiaffi dall’aria, che in estate può essere anche gradevole, ma di fatto l’esposizione al vento della corsa è evidente. Frena bene e all’occorrenza anche forte. Roba da motociclisti fortunati, non solo per la capacità di spesa ma anche perché il “giocattolo” funziona sul serio molto bene. E poi per la sua bellezza, per l’unicità, per il fascino che solo un marchio leggendario può avere. Sinceramente, mi ha fatto divertire. Parecchio.Ha collaborato al testo Franco DaudoFoto di Alberto Cervetti

 

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