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Prova Harley-Davidson LiveWire Elettrone mon amour

Sembrava una boutade, una scommessa. Invece la LiveWire è arrivata sul serio. Un progetto ad ampio respiro di cui questa moto è solo la prima rappresentante. Una moto molto riuscita perché è sportiva, ben assettata e frenata e dotata di una elettronica al top. Serviva l’elettrico per vedere una Harley così dinamica? Forse si.

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Stati Uniti. Non si può dire che il cosiddetto “Nuovo Mondo” non sia terra di contraddizioni. Una terra che ama bruciare benzina come nessun’altra, in cui i motori V8 hanno consumi da traghetto, ma in cui Tesla ha inventato un’auto elettrica estremamente evoluta.  Già, Stati Uniti, il luogo dove nel 1903 nasceva Harley-Davidson, il marchio motociclistico che ha addirittura brevettato il suono del suo motore bicilindrico, un motore di cui al minimo puoi contare le combustioni. Un marchio così legato alla tradizione da essere spesso considerato (a torto) poco innovatore.E adesso?

SALTO NEL FUTURO

Adesso tutti dovranno cambiare idea. La Casa di Milwaukee rompe un tabù, probabilmente il più grande, si getta nel futuro e lancia LiveWire. Non è solo una moto elettrica, ma una moto elettronica, connessa, innovativa e mai così sportiva. E non è che il primo elemento, il più raffinato, di una gamma elettrificata che parte dalla bici per bambini fino ad arrivare alla naked sportiva che Harley non ha mai avuto e che oggi arriva rompendo ogni schema. Schemi che con le bicilindriche tradizionali non si potevano rompere. Cambiando tutto, ribaltando il tavolo da gioco, Harley ha potuto dimostrare che sa fare anche moto diverse. Non solo dal punto di vista della motorizzazione, ma della guida.Un azzardo? Forse. Una follia? Se sì, è lucida follia. Perché da qualche parte occorre iniziare, e se Harley come ha dichiarato più volte vuole allargare la sua clientela, senza trascurare la tradizione, questa può essere una strada da seguire, probabilmente non la più semplice.

PRODOTTO MATURO

La LiveWire ha tante carte da giocare, e sono tutte buone carte. Raccontano di una moto studiata bene, raffinata nella tecnica, azzeccata (parere mio) nell’estetica, che sulle moto elettriche è sempre il punto debole. L’idea di montare il motore longitudinalmente sotto al pacco batterie, ad esempio, ha cambiato l’impatto estetico.

ELETTRICO FATTO IN CASA

Già che parliamo di motore entriamo nel dettaglio. Harley-Davidson lo ha realizzato internamente e lo ha battezzato Revelation: è raffreddato a liquido ed eroga 105 cv e 116 Nm di coppia. Come per tutti i motori elettrici, anche quello della Livewire rende disponibile la coppia immediatamente e questo consente all’Harley elettrica di accelerare da 0 a 100 in soli 3 secondi e da 100 a 130 in 1.9 secondi. Insomma le prestazioni sono sportive, gestite da un’elettronica molto a punto e ampiamente personalizzabile. Sono ben 7 i Riding Mode disponibili: Sport, Road, Rain, Range, più tre mappature customizzabili e gestibili attraverso lo schermo TFT Touch, che per inciso può anche connettersi allo smartphone.

ELETTRONICA EVOLUTA

Le mappe regolano non solo l’erogazione del motore ma anche l’intervento di controlli elettronici che su una Harley non si erano mai visti. Il pacchetto di controlli è stato battezzato (RDRS – Reflex Defensive Rider Systems) e si compone di controllo di trazione e ABS con funzione cornering; il sistema DSCS, invece, gestisce il freno motore per impedire che la ruota posteriore si blocchi in staccata o decelerazione.

QUANTO FA CON UN PIENO?

La Livewire è equipaggiata con una batteria da 15,5 kWh, con cui Harley promette 235 km di autonomia nella guida urbana e 158 km secondo il ciclo WMTC che è quello più vicino alla vita reale. È previsto naturalmente un sistema di frenata rigenerativa che ricarica la batteria in fase di decelerazione. Di conseguenza l’autonomia è molto influenzata dallo stile di guida e dalla mappatura scelta. Come su tutti i veicoli elettrici.

RICARICA VELOCE

I tempi di ricarica ovviamente variano secondo la modalità prescelta. Utilizzando il caricatore di livello 1, cioè la presa domestica, la Livewire è in grado di ricaricarsi a un ritmo di 21 km all’ora, perciò in una notte la ricarica è completa. Se si utilizza una colonnina di ricarica rapida si ricaricherà l’80% della batteria in 40 minuti e la ricarica completa avverrà in un’ora. Da segnalare che tutti i rivenditori Harley-Davidson autorizzati a vendere la LiveWire disporranno di una stazione di ricarica veloce.

SIBILA COME NESSUNA

Da una Casa che ha addirittura brevettato il sound delle sue bicilindriche era lecito attendersi qualcosa anche in questo ambito e Harley in effetti ha lavorato per far sì che la LiveWire avesse un sound (o meglio un sibilo) distintivo nel mondo delle elettriche, e l’ha fatto utilizzando una coppia conica in bagno d’olio. In realtà dopo averla provata è una delle elettriche più silenziose in assoluto, anche grazie alla trasmissione finale a cinghia.

PESO BILANCIATO

Sul fronte ciclistico la LiveWire ha parecchio da dire. Citato il motore longitudinale, lo studio dei tecnici americani è andato sul bilanciamento della moto, che con il pilota a bordo ha una distribuzione dei pesi 50-50, come quella di una naked sportiveggiante. Però pesa 249 kg. Tanto? Non poco, anche se va detto che ormai questo peso non si discosta molto da quello di una normale maxi naked a combustione. Restando in casa Harley fa sorridere pensare che la LiveWire pesi meno di una Sportster.

CICLISTICA DA NAKED

Telaio e forcellone di alluminio, forcella Showa Big Piston e ammortizzatore Showa BPRF, entrambi pluriregolabili. Freni Brembo con pinze radiali. Se vi avessi proposto una liste del genere senza dirvi di che moto si tratta avreste pensato a una Harley-Davidson? Eppure è così, per la loro “prima” in elettrico a Milwaukee non hanno lesinato in componentistica, mostrando anche un cambio di filosofia importante. Una scelta corretta, che cerca di giustificare un prezzo da fascia alta (molto alta) del mercato: 34.200 euro.

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