250 KM
Dopo i primi 250 km di prova, quello che emerge è che, di tutta la complessità meccanica che c’è sotto la carrozzeria, il guidatore non si rende minimamente conto. Nel senso che la CR-V si guida come una normalissima macchina automatica, nonostante qui sotto un cambio non ci sia. Anzi, a dir la verità una cosa la nota anche chi non ha un orecchio allenato. E cioè che il motore a benzina sembra lavorare in modo anomalo, almeno rispetto a quanto siamo abituati e fino a poco prima dei 100 all’ora.
PICCOLE “STRANEZZE”
Prima di tale velocità, infatti, funge da generatore per le batterie e viene tenuto costantemente al regime di massima efficienza. Insomma, non lo si sente girare in “armonia” con la velocità dell’auto, è come se andasse per la sua strada. A livello acustico, devo dire, si fa sentire solo alle basse velocità o da fermi, quando gira un po’ alto. Per il resto, è indiscutibilmente alto il livello di comfort: le sospensioni, in particolare, assorbono davvero qualsiasi cosa, a tutte le andature.
C’E’ ABBASTANZA SPAZIO PER TUTTO
Ibrido significa anche batterie, dunque peso e ingombro. In merito al secondo aspetto, il posizionamento degli accumulatori al di sotto del piano di carico costringe a una piccola rinuncia in termini di capacità, 497 litri anziché 561 in configurazione 5 posti. Numeri a parte, il vano della CR-V è esemplare per regolarità del volume e, ancor di più, per l’ampiezza della bocca di accesso. Qui dentro ci si può mettere davvero di tutto, senza doversi preoccupare troppo di come lo si carica. E quando si abbattono gli schienali – anche con le comode leve che non costringono ad allungarsi – il piano diventa completamente piatto.