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Honda CR-V Hybrid, la prova dei 1.000 km

Ibrida sì, ma non come tutte le altre: sulla CR-V, il collegamento tra le ruote e il motore a benzina è ridotto al minimo. Ecco i vantaggi e le sensazioni nella guida in 1000 km di test

500 KM

Giunti al giro di boa dei 500 km è il momento di parlare un po’ di consumi. Partendo dalla città, la percorrenza media è di 14,1 km/l, mentre in autostrada il dato peggiora un po’: 12 chilometri e mezzo con un litro. Insomma, se il metro di paragone è un SUV turbodiesel di pari dimensioni e potenza, in termini di pura percorrenza l’ibrido non riesce ancora a essere vincente. Ma non ci si può fermare ai soli consumi: bisogna tenere conto che questa tecnologia, in quasi tutte le città, è un vero passpartout per le zone a traffico limitato e per i giorni di targhe alterne. E, molto probabilmente, terrà meglio il valore nel tempo. Insomma, si tratta di un investimento sicuro.

IMPOSTAZIONE AMERICANA

Per il resto, se dovessi scegliere un aggettivo per definire questa macchina sceglierei americana. Nello stile, ricco di cromature e volutamente lontano dalla sportività di molte rivali. Nella messa a punto, su cui tornerò dopo. E nell’impostazione dell’abitacolo. Che è spazioso ve l’ho già detto, prendete però i sedili, larghi e quasi piatti, danno l’idea di essere disegnati attorno a corporature abbondanti. Il che, soprattutto dietro, regala un’abitabilità e una libertà di movimento che si ritrova su poche altre auto. Molto americana anche l’interfaccia grafica, nel senso che bada al sodo. Un esempio di ciò è il navigatore Garmin. Non si può dire che sia il più moderno nel segmento dei SUV medi, ma è facile e immediato da utilizzare, oltre ad offrire la ricerca per tematiche, per esempio bar o ristoranti.

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