DRIVECome per tutte le prime volte, l’approccio è stato un po’ timido. La mia iniziazione a tre ha avuto una fase di riscaldamento alla ricerca della confidenza, facilitata dal fatto che, accomodato in sella, non si ha la percezione visiva che sotto il naso ci siano due ruote.
CHI BEN COMINCIA
Come si guida uno scooter a tre ruote? La prima impressione, soprattutto per chi ha dimestichezza con le due ruote, è un avantreno che si fa sentire, nel senso che l’agilità e la sveltezza non sono allo stesso livello di uno scooter tradizionale e, anche in fase di impostazione di curva, richiede più decisione. Ci vuole però davvero poco per abituarsi: dopo dieci minuti ci si scorda che le ruote davanti sono due e dopo venti ci si trova a girare due volte sulla stessa rotonda per provare (e riuscire) a piegare ogni volta un po’ di più. Ultimo passo, prima di potersi fregiare del titolo di “Autentico Threewheeler”, è imparare a utilizzare il roll-lock (il bloccaggio del basculamento dell’avantreno) e fermarsi ai semafori senza mettere i piedi a terra e con l’MP3 perfettamente diritto.La timidezza iniziale lascia il posto a un profondo feeling con l’avantreno e con il susseguirsi delle situazioni potenzialmente scabrose diminuisce la paura che ci possa tradire.
CHE MOTORE
Il nuovo MP3 300 hpe ha il suo punto di forza nel motore, più ricco di potenza e coppia rispetto al predecessore, ma anche più efficiente. Lo avevamo già saggiato montato sulla Vespa GTS ma eravamo curiosi di vedere come se la sarebbe cavata qui sotto. Pronto nella risposta, pieno anche ai bassi regimi e dotato di una bella progressione, possiede le caratteristiche indispensabili per affrontare sia i trasferimenti a medio raggio su tangenziali e autostrade, sia i continui apri e chiudi dei centri urbani.La ciclistica (invariata rispetto al modello precedente) supporta bene le accresciute performance del nuovo motore, così come i freni, con la possibilità di ricorrere anche al pedale sul lato destro della pedana, che gestisce la frenata in modo combinato. Un aiuto in più per chi ha fatto il grande passo direttamente dall’auto e ha più dimestichezza con i piedi che con le mani… Personalmente l’ho trovato pratico per gestire le decelerazioni dolci, come quando ci si avvicina a un semaforo, magari con il roll-lock già inserito.
CAMBIO VITA
Dopo queste poche ore di guida nel traffico delle banlieue di Parigi ho capito il perché del grande successo dei tre ruote (in generale) e dell’MP3 (in particolare). Il comfort a bordo è buono, così come la praticità, grazie all’ampio vano sottosella e l’intelligente sportellino sopra il cruscotto dove mettere le piccole cose da tenere sempre sotto mano (dal Telepass al telecomando del cancello). Ma, soprattutto, mi ha impressionato il grande feeling che si instaura fra pilota e mezzo, una piacevole situazione che ti fa guidare in sicurezza e, quindi, più rilassato. Ecco perché, con pochi accorgimenti per aumentarne la versatilità di utilizzo (per esempio un bauletto, la copertina e un paio di copri manopole), si può davvero pensare di salutare per sempre l’automobile per il tragitto casa/lavoro. E poi, il tre ruote aiuta anche a diventare più buoni: io per esempio ho fatto pace con il pavé e le rotaie del tram.
Stefano Martignoni indossaCasco: Nolan N70-2 GTGiacca: Alpinestars Oscar CharlieGuanti: Alpinestars Oscar RobinsonPantaloni: Alpinestars Duple DenimScarpe: TCX Mood GTX |