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Certe volte il nome racconta già molto della moto o dello scooter che lo porta. È il caso per esempio del Piaggio Medley, parola che in inglese significa miscuglio. Sin dal 2016, anno del suo lancio, il Medley mescola infatti alcune caratteristiche tipiche degli agili scooter a ruota alta da città e altre prese invece dai modelli GT. La formula ha riscosso sinora un buon successo, che ora Piaggio punta a incrementare rendendo lo scooter più dinamico, performante e tecnologico.
TANTE NOVITÀ
Gli interventi più evidenti riguardano la linea, con uno scudo totalmente ridisegnato e dominato dall’immancabile “cravatta” Piaggio, che ora ha una griglia tridimensionale a nido d’ape. La sagoma ricorda un po’ quella del fratello maggiore Beverly, ma con un taglio più atletico e filante. A completare il facelift ci sono cerchi di disegno inedito, una sella risagomata e un nuovo faro full LED, tecnologia utilizzata anche dalla luce di coda.
HI-TECH
Il ponte di comando è impreziosito da una nuova strumentazione digitale che supporta il sistema di connettività Piaggio MIA. Associando lo smartphone e lo scooter tramite Bluetooth e l’app Piaggio è possibile vedere le notifiche sulla strumentazione digitale e gestirle assieme alle chiamate attraverso i blocchetti elettrici o i comandi vocali dello smartphone. Per chi vuole essere sempre connesso è disponibile come optional un casco Jet dedicato con auricolari e interfono bluetooth inclusi.
UN PICCOLO NEO
Diavolerie elettroniche a parte, la qualità percepita è elevata. Ogni componente ha un’aria solida e gli assemblaggi sono curati. Anche i comandi sono ben disposti e si azionano in modo intuitivo. L’unico neo importante è l’assenza del pulsante di hazard. Calcolando che c’è un tasto inutilizzato sul blocchetto di destra, varrebbe la pena di valutare la sua introduzione.
A PIENI POLMONI
Sul Piaggio Medley debutta poi l’ultima generazione dei motori i-get, declinati nelle cilindrate 125 e 155 cc e rinnovati da cima a fondo. Scontata la conferma della distribuzione a quattro valvole e del raffreddamento a liquido, tra i componenti riprogettati ci sono il pistone, la testata, le valvole, l’iniettore e il corpo farfallato, maggiorato di 2 mm. Cambiano pure la scatola filtro e la marmitta, che permettono al motore di respirare meglio.
DI BENE IN MEGLIO
I risultati degli interventi si vedono al banco dinamometrico, con importanti passi avanti in termini di prestazioni. Il Medley 125 guadagna 2 kW e raggiunge ora i fatidici 11 kW (ovvero 15 cv), il limite massimo per le patenti A1 e B, con una coppia di 12 Nm. Il 150 tocca invece i 12,1 kW (16,5 cv), con un picco di coppia di 15 Nm. Entrambi sono omologati Euro 4 e hanno percorrenze medie dichiarate rispettivamente di 41,5 e 41 km/litro nel ciclo WMTC. Il consumo cresce un po’ rispetto al passato, ma visto l’incremento delle prestazioni si può anche chiudere un occhio sulla cosa.
IL GOMMONE
Sostanzialmente invariato è invece il telaio, del tipo monoculla bassa, che ha la peculiarità di ospitare il serbatoio da 7 litri nella zona della pedana. A completare la parte ciclistica ci sono una coppia di ammortizzatori regolabili e una forcella rivisti nella taratura. I freni sono entrambi a disco, da 260 e 240 mm, e l’impianto è dotato di serie di ABS. Come sulla prima serie, le ruote hanno un diametro diverso. Quella anteriore è da 16 pollici e quella posteriore da 14, che monta però ora un pneumatico 120/70 e non più da 110/80.
C’È SPAZIO PER TUTTO
FACCIAMO I CONTI
RIDE
Il Piaggio Medley accoglie bene i piloti di tutte le taglie. La sella è ben imbottita, ha in fianchi stretti e con una seduta a 799 mm da terra permette di poggiare i piedi a terra con una certa facilità. Il manubrio ha una buona angolazione e le leve dei freni non sono troppo distanti dalle manopole. Alla fine l’unica critica può andare alla pedana, che non è piatta e limita un po’ le possibilità di movimento, anche se alla fine la posizione che si assume è comoda e corretta. Lo scooter di Pontedera si presta bene anche all’uso in coppia. Il passeggero ha una porzione di sella ampia e ben imbottita, nuove pedane a scomparsa rivestite in gomma e due pratiche maniglie integrate nel portapacchi posteriore.
BARICENTRO BASSO
Il Piaggio Medley ferma l’ago della bilancia a 136 kg a secco. Sulla carta alcuni rivali pesano meno ma il dato non deve spaventare. Il serbatoio sotto la pedana aiuta a tenere il baricentro basso e il Medley si gestisce bene anche nelle manovre da fermo. I chili non sono un problema nemmeno quando c’è da mettere lo scooter sul cavalletto centrale: il suo braccio di leva è buono e l’operazione si fa senza sforzo.
SUL VELLUTO
Una volta su strada, il Medley offre un ottimo compromesso tra maneggevolezza e stabilità. La ruota anteriore da 16 pollici regala un buon rigore direzionale e invoglia a guidare in modo tondo e pulito, pennellando le traiettorie. Il suo diametro aiuta inoltre l’assetto a digerire bene le buche, limitando gli scossoni sul pavé. Anche quando si forza il passo l’azione dello scooter di Pontedera rimane fluida e composta e il pilota ha la sensazione rassicurante di avere tutto sotto controllo. I freni, dal canto loro, sono ben modulabili, a prova di principiante. Agendo con forza sulle leve, la frenata si fa potente e gli spazi d’arresto si accorciano, sotto l’occhio vigile dell’ABS.
VOCE BASSA E POCA SETE
Promossi infine a pieni voti i nuovi motori i-get. Il 125 si fa apprezzare soprattutto per la progressione lineare, cui il 150 aggiunge un pizzico di pepe. In entrambi i casi la silenziosità è ottima e le vibrazioni sono pressoché assenti. Quanto ai consumi, nel mondo reale non è mai facile replicare le percorrenze dichiarate. Nella breve prova effettuata i due propulsori sono comunque sembrati poco assetati di benzina e non dovrebbe essere difficile fare più di 30 km con un litro nell’uso misto. Un aiuto in questo senso viene anche dal sistema Start & Stop, tanto puntuale negli interventi quanto discreto nel riavviare il motore alla minima rotazione dell’acceleratore.