Questione di (solide) basi
La migliore trazione integrale del mondo, però, da sola poco potrebbe. Elemento chiave è il telaio. Sì, avete letto bene. Un elemento di cui ormai non si parla quasi più ma che riveste – ancor oggi – un ruolo fondamentale. Da esso dipendono infatti comfort, guidabilità, sicurezza e tanto altro. Dell’assorbimento delle sospensioni vi ho già detto: qui posso aggiungere che non solo la Outback digerisce di tutto senza generare scossoni, ma non c’è la minima traccia di scricchiolio, persino quando una ruota è sollevata da terra.
Telaio rigido significa anche deformazione negli urti solo dove serve e cellula dell’abitacolo a prova di tutto (o quasi). Bene: i principali enti di certificazione della sicurezza per le auto – JNCAP in Giappone, IIHS e NHTSA negli Stati Uniti ed Euro NCAP in Europa – assegnano il massimo dei voti alla Outback (e le altre Subaru hanno poco o nulla da invidiare).
Come si è arrivati a questi risultati? Stringendo il campo alla sola sicurezza passiva (la protezione in caso di impatto, appunto), ad assicurarla è la carrozzeria che prevede una struttura ad anello che collega i montanti A, B e C di sinistra e destra tramite il pavimento e il tetto. A ciò si abbinano i longheroni laterali rinforzati e i listelli laterali che collegano il fianco della carrozzeria per creare una gabbia a protezione dell’abitacolo centrale. In caso di incidente questa struttura assorbe gli urti provenienti da qualsiasi direzione.
In tema di sicurezza, vale la pena sottolineare l’attenzione dei giapponesi per i più piccoli dettagli: un esempio sono i pedali di sicurezza e i sedili che riducono i colpi di frusta in caso di tamponamento.