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https://youtu.be/Bb-Jo4r2Vf4Se una cosa dobbiamo imputare a Triumph è di lavorare continuamente per evolvere le sue moto ma senza strillarlo troppo con continui cambi di design. Una scelta positiva da un lato – le moto che cambiano poco tengono più alto il valore di mercato – ma negativa dall’altro, perché spesso le molte modifiche tecniche che effettivamente migliorano i vari modelli faticano a essere percepite dal pubblico.È accaduto così con la Speed Triple e lo stesso potrebbe succedere per la Street Triple RS, che ha cambiato la firma luminosa grazie a nuove DRL Led, ma che probabilmente faticherete a distinguere dalla precedente edizione. Il restyling, in realtà, c’è stato e ha interessato fianchetti, codino, puntale e silenziatore. Ha evoluto ma certo non stravolto una moto che, va detto, non è facile da modificare in profondità, volendo rimanere fedeli a una filosofia che ha fatto sì che la scegliessero oltre 90.000 motociclisti dal 2007 a oggi.
COSA CAMBIA
Eppure “sotto” le evoluzioni non mancano, soprattutto per quanto riguarda il motore tre cilindri in linea da 765 cc. Inutile dire che è proprio lui il pezzo forte della nuova Street Triple. Motore che però, lo dico subito, riceve numerose evoluzioni ma non viene stravolto. Il lavoro è volto da una parte per migliorare le performance – Triumph annuncia più coppia e potenza ai medi regimi -, dall’altra per soddisfare le nuove normative, visto che ora è omologato Euro 5. Per questo motivo vanno visti con un occhio di riguardo la conferma del picco di potenza massima a 123 cv a 11.750 giri (50 giri più in alto di prima) e il piccolo incremento della coppia massima, che è cresciuta di 2 Nm (da 77 a 79) ma soprattutto arriva a 9.350 giri, mentre il vecchio triple la erogava ben più in alto (a 10.800 giri). Numeri che fanno capire come e dove dovrebbe essere arrivato il cambio di carattere di un motore che promette di avere ancora più schiena, tanto che ai medi Triumph annuncia il 9% di potenza e coppia in più.
ANCHE CONNESSA
Anche questo è un campo in cui le moto stanno facendo passi avanti. Sempre più “schiavi” dei nostri device abbiamo la necessità di gestirli da remoto, magari per ascoltare musica tramite il casco o rispondere a una chiamata. Triumph ha lavorato anche in questo settore: l’hardware del cruscotto della Street Triple RS non è cambiato, confermando il display TFT, ma sono nuove la grafica (ma io preferivo la precedente) e la possibilità di connettere la moto a telefono e GoPro tramite un modulo Bluetooth. L’app My Triumph gratuita e disponibile per Android e Iphone consente di gestire i parametri della moto.
MENO INERZIE
Di pari passo gli uomini di Hinckley hanno lavorato per offrire una risposta più decisa grazie a inerzie ridotte del 7%, (nuovi albero a camme e condotti, scarico, mentre albero motore, frizione e contralbero di bilanciamento sono ora lavorati da macchine ad alta precisione e più leggeri), mentre arriva una nuova frizione assistita e antisaltellamento. Frizione che non userete molto, visto che il cambio è dotato di quickshifter bidirezionale di serie. Prima e seconda marcia ora si accorciano leggermente. Confermati i cinque riding mode Road, Rain, Sport, Track e Rider (personalizzabile), che ora a detta di Triumph sono differenti dai precedenti. Resta invariata la ciclistica, che sfrutta ancora le esoteriche pinze Brembo radiali monoblocco M50 con pompa radiale a interasse variabile e una coppia “mista” di sospensioni: monoammortizzatore Ohlins STX40 e forcella Showa BPF da 41 mm, entrambi completamente regolabili.
SUPERLEGGERA
166 kg a secco è il peso dichiarato per la Speed Triple RS 2020, che rientra alla perfezione nella regola aurea del 100×200 (100 cv più o meno per 200 kg in ordine di marcia), ossia delle moto migliori da guidare su strada. Ma lei vuole essere la migliore, anche in pista. Per questo motivo siamo andati a Cartagena per provarla.