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Prova Yamaha Tracer 700 Touring Light

Con le Tracer 700 GT che sono andate a ruba, Yamaha propone un altro nuovo allestimento con tutto ciò che serve per trasformare la bicilindrica di Iwata in una piccola globetrotter

RIDE

Entrare in sintonia con la Tracer 700 Touring LIght è questione di un attimo. La posizione in sella è comoda e veste bene qualsiasi pilota. La sella Touring, dotata di un’imbottitura più confortevole nei punti strategici rispetto a quella standard e alta 835 mm, permette di arrivare bene a terra con i piedi e crea una triangolazione corretta con le pedane e il manubrio. Quest’ultimo ha una piega indovinata e dà a chi guida la rassicurante sensazione di avere tutto sotto controllo.

GIROTONDO 

La Tracer 700 Touring Light conferma questa impressione anche in movimento, grazie anche al diametro di sterzata ridotto. La moto è agile negli spazi stretti, si disimpegna bene nei tornanti e si esibisce in pieghe di tutto rispetto nelle curve veloci. Solo quando si forza l’andatura l’assetto mostra di avere un’impostazione più turistica che sportiva, ma le piccole oscillazioni che si manifestano non devono preoccupare più di tanto; la Sport Tourer Yamaha resta sulla traiettoria impostata e riesce a non sfigurare neppure quando le si chiede di tenere il passo di moto sulla carta più prestanti. In questo senso gioco un ruolo determinante il motore che sale rapidamente di giri con un piglio non comune per questa categoria e si dimostra elastico anche quando gli si chiede di riprendere con inserita una marcia più lunga del giusto. 

 

ENTRY LEVEL A CHI?

La Tracer 700 equipaggiata con il nuovo pacchetto di accessori Touring Light è dunque nel complesso una moto pratica e versatile, una tra le più indovinate nella fascia di prezzo medio bassa. È ottima per destreggiarsi nel traffico urbano dell’andirivieni quotidiano casa-ufficio e se la cava bene pure nei viaggi a lungo raggio, nei quali la maggiore protezione dall’aria e la discreta capacità di carico danno una grossa mano. Chi crede che per divertirsi e per girare il mondo su due ruote vadano bene solo le grosse cilindrate e i modelli di fascia premium farebbe insomma bene ricredersi: una media come questa può riservare grandi sorprese.

 

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