SCHIAFFO MORALE
Quando ho detto ai miei figli che sarei volato in Spagna per guidare alcune Harley-Davidson, mi aspettavo una smorfia di quantomeno moderata invidia. Credevo che l’aura di mito che circonda il marchio fosse percepita anche dai ventenni, seppur non appassionati di motociclette.Niente di più sbagliato. Mi hanno stroncato con cinque parole e nemmeno un verbo “Le moto dei vecchi ciccioni…”
OPERAZIONE SVECCHIAMENTO
Certo, due “sdraiati” di vent’anni, che nemmeno guidano, non sono un campione rappresentativo per le ricerche di mercato di un brand. Non è però un caso che Harley stia da tempo cercando di svecchiare le proprie motociclette, per diventare appetibile anche a quelli che sono i figli (spesso i nipoti) dei loro clienti. Non solo dal punto di vista estetico, aggiungendo ingredienti come sportività e tecnologia, ma soprattutto lavorando su piacere di guida e prestazioni, voci che per lo zoccolo duro stavano in fondo alla classifica delle motivazioni di acquisto. Infine, l’arrivo inaspettato della elettrica Livewire e il colpo di teatro della Pan America e della Bronx.
MONDO SOFTAIL
Per l’occasione, noi ci saremmo concentrati sul mondo Softail, quello in cui tradizione e nuovo corso sono più evidenti. Avremmo guidato Street Bob, Fat Bob e la nuova Low Rider S. E le due cruiser Sport Glide e Heritage Classic. Inoltre, ci erano state riservate due sorprese: un test ride in sella alla sibilante Livewire e una parentesi goliardica off-road. Una mini hill-climb alla guida di tassellate special su base Street Rod 750.