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Come scegliere la prima moto, la guida pratica per non sbagliare

Una serie di consigli per risolvere l'annoso problema: come scegliere la prima moto? Cosa devo tenere a mente? Ecco un'ottima linea guida

ECCO COME SCEGLIERE LA PRIMA MOTO

Dopo infiniti labirinti burocratici e complicate prove pratiche, anche tu sei entrato a far parte del fantastico mondo dei motociclisti: hai conseguito la patente A! Non importa la categoria (A1 per le 125, A2 per chi ha superato i 18 anni o A3): il tuo curriculum ora ti permette di guidare una moto. Già, ma quale? La risposta non è immediata. Devi sapere che perfino motociclisti con molte primavere (e milioni di chilometri) alle spalle  ancora non hanno chiaro quale sia la loro moto ideale. Il motivo è che probabilmente non esiste una moto perfetta o, più semplicemente, è bello cambiare moto nel corso degli anni. Rimane però il fatto che, per chi comincia una carriera motociclistica, esiste una serie di accortezze che aiutano a scegliere la prima moto, una guida pratica per non sbagliare. Ecco i consigli per scegliere la prima moto (mentre qui trovi le migliori moto per neopatentati A2).

LA MOTO TI DEVE PIACERE

Diciamola tutta: la moto deve innanzitutto piacerti! Lasciando da parte i sogni proibiti, prendi in considerazione solamente moto che abbiano un senso estetico, che soddisfino i tuoi canoni di bellezza. Se di sfizio si tratta (e la moto lo è, altrimenti avremmo tutti lo scooter), allora che lo sia per davvero! Quindi, ecco il primo consiglio: lascia perdere le moto solo “utili” e “ragionate” e cercane una che ti aumenti il battito cardiaco ogni volta, anche solo osservandola. In qualunque caso, non te ne pentirai.

Quo Vadis

Ok, mettiamo che hai deciso che cosa NON comprare. Ma come restringere ancora di più il campo di ricerca? Uno dei consigli più indovinati è pensare al reale utilizzo che si farà della propria amata due ruote. Per esempio, non è molto furbo scegliere una sportiva se gran parte del tempo la passerai nel traffico della città; al contrario, una moto con i semimanubri sarà l’ideale per battere strade di montagna tutte curve e fare qualche bella sgambata in pista (dopo aver fatto un corso, consigliamo noi). Esistono anche moto che assolvono bene a compiti molto diversi: un ottimo esempio sono le maxi enduro (o enduro di media cilindrata) di oggi, non a caso le più vendute. Su strada sono confortevoli ma, all’occorrenza, possono diventare svelte come saette grazie a componenti meccaniche sofisticate e pacchetti elettronici molto completi. Si muovono con autorità anche su fondi sterrati, purché non ci si lasci intimorire dal loro peso importante.

MONOCILINDRICO, “BICILINDRICO”, “TRICILINDRICO” O “QUADRICILINDRICO”?

come scegliere la prima motoUn altro criterio per scegliere la prima moto può essere il numero di cilindri del motore. Sono stati scritti manuali d’ingegneria su quanto questo parametro influenzi la guida di una moto e possiamo dirti che… è tutto vero: la differenza tra guidare una monocilindrica e una moto a 4 cilindri è moltissima. Per fare un riassunto molto sbrigativo (andrebbero fatte le dovute eccezioni), possiamo affermare che le moto a uno e due cilindri hanno una guida più “nervosa”, ma anche molto emozionante: la potenza è disponibile da subito in gran quantità. Le moto a tre e quattro cilindri invece hanno un’erogazione più morbida, tendenzialmente vibrano meno e sono più immediate da imparare a guidare (anche per via del minor freno motore). Qui, la scelta è solo tua ma fai attenzione: scegliere il tipo di frazionamento del motore (ossia il numero di cilindri) riduce drasticamente il campo di moto disponibili.

OCCHIO ALLA BILANCIA

“La voglio rossa, italiana, potente, affascinante”… Ok, ma hai guardato quanto pesa? Questo piccolo ma fondamentale numero riportato sulla scheda tecnica dev’essere più basso possibile. Per dare una cifra, diciamo al massimo 200 kg. Con il tempo,  l’abilità di guida ti permetterà di guidare in scioltezza anche moto da 400 e passa chili, ma nei primi tempi il peso è solo un ostacolo, soprattutto nelle manovre a bassa velocità (tipiche della guida in città). La regola “meno è meglio” è una buona guida. Consigliatissime per le patenti A2 (leggi il nostro speciale) le moto di 300/400 cc. Sono leggere, hanno motori pimpanti e sono divertenti da guidare. Inutile depotenziare un camion: il peso resta, la potenza cala e con lei il divertimento. In questo caso piccolo è meglio.Tutto sotto controlloUn altro parametro da tenere sott’occhio è l’altezza. Quella generale della moto dà un’idea del baricentro. Più è basso, infatti, più la moto sarà facile e intuitiva da guidare. Altrettanto importante è l’altezza della sella: è fondamentale riuscire ad appoggiare sempre saldamente i piedi a terra, almeno all’inizio. Un’altra considerazione riguarda le dotazioni: le leve di frizione e freno anteriore regolabili nella distanza sono per noi imprescindibili, soprattutto per chi non ha dita bislunghe (e comunque, si possono acquistare dei kit aftermarket per pochi euro: valgono tutto l’investimento!). Infine, se compri un usato, scegli una moto con ABS (obbligatorio dal 2017 su tutte le moto nuove oltre i 125 cc): a differenza di quanto profetizzato da alcuni sedicenti guru della guida, i sistemi ABS (in particolare quelli moderni) sono ottimi compagni di viaggio, soprattutto sugli imprevedibili asfalti urbani come pavé o sampietrini. In questi casi, una frenata più decisa del solito senza ABS può essere fatale. Non è una questione di esperienza in questo caso. Nel panic stop non siamo mai abbastanza bravi.

CHE SIA USATA

Una vecchia regola che si tramanda da generazioni, dice che la prima moto dev’essere acquistata usata. Toccando ferro, una caduta nel periodo di apprendistato, anche da fermo, è una probabilità, non un’eccezione. Meglio prevenire il dolore che può provocare la caduta di una luccicante moto nuova e utilizzare, almeno nei primi tempi, una moto usata. Con tutti gli scongiuri del caso!

AFFARI A DUE RUOTE

Quell’annuncio di moto usata che hai visto sembra interessante… e se invece fosse una fregatura? Come fare a capirlo? Semplice: si prendono i contatti e si va a visionarla dal vivo. Possibilmente con il classico amico fidato che “ne sa” (chi non ha un amico che ne sa?). Se proprio non hai un amico esperto, sappi che le cose da controllare non sono molte ma sono molto indicative: lo stato della trasmissione (la catena, la corona e il pignone) e dell’impianto frenante, eventuali segni di caduta sulla carena o su altre parti meccaniche (forcella, forcellone, estremità del manubrio e carter) e l’usura delle gomme. Tutti utili indizi che spesso, in foto, non si vedono ma che sono essenziali per distinguere un buon affare da una fregatura…oppure ti consentono di contrattare un po’ il prezzo.

COME I RAGIONIERI

Ok, mangiando pane e acqua hai faticosamente messo via il tesoretto necessario a comprarti la moto… ma ho una brutta notizia per te: non basta. Al prezzo di acquisto della moto, infatti, bisogna aggiungere almeno altri 1.000 euro di costi accessori. Costi che comprendono l’assicurazione (quelle online sono le più economiche), il passaggio di proprietà (circa 100 euro) ma soprattutto l’abbigliamento tecnico. E in questo ambito è meglio non andare al risparmio: spendere 100 euro in più per un casco piuttosto che un altro non significa buttare via i soldi (se la qualità è migliore, chiaramente). Lo stesso discorso vale per la giacca, i pantaloni, gli stivali (o scarpe), i guanti, il paraschiena… parola di chi ci è passato. Quindi, fai bene i conti!

 

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