Aveva un sogno. Dopo aver disegnato auto per i marchi più famosi al mondo, dopo aver vinto qualsiasi competizione nel mondo con i suoi telai, Gianpaolo Dallara voleva un’automobile stradale che portasse il suo nome. Aveva un sogno e lo ha realizzato o meglio glielo ha realizzato la task force di tecnici che ha lavorato al progetto e in 20 mesi lo ha portato da un’idea alla realtà. Il 16 novembre 2017, giorno del suo ottantesimo compleanno Gianpaolo Dallara ha provato la sua macchina in pista. Un sogno che oggi è regolarmente in venditaL’alternativa alle note Lotus 3-Eleven, KTM X-Bow e Radical SR8 è italiana. E costa (almeno) 200.000 euro. Una vettura, non a caso denominata “Stradale”, nata quale barchetta estrema, ma disponibile anche nelle configurazioni di carrozzeria targa e coupé.Alettone “monstre” opzionaleÈ omologata per circolare su strada, ma le competizioni rappresentano l’ossatura del suo DNA. In configurazione “base”, la Stradale è una classica barchetta priva di portiere e vetri laterali. La biposto italiana può però essere personalizzata aggiungendo il parabrezza, così da evolvere in una roadster estrema, oppure applicando un telaietto superiore a T, al quale possono essere oltretutto fissate delle portiere ad ali di gabbiano. Un upgrade che porta in dote le configurazioni targa o coupé. In aggiunta, per aumentare il carico aerodinamico, è disponibile un alettone opzionale di dimensioni monstre che permette alla vettura, complice la raffinata aerodinamica, di contare su oltre 820 kg di downforce alla massima velocità (280 km/h).Cambio manuale o robotizzatoLa Stradale si avvale di una monoscocca in carbonio con semitelai in alluminio e sospensioni a triangoli sovrapposti. Una configurazione tanto classica quanto raffinata cui si accompagna la carrozzeria integralmente in fibre composite, così da contenere il peso a secco in 855 kg. Un valore straordinario, cui consegue un rapporto peso/potenza di 2,14 kg/cv. Lunga 4,16 metri e alta solo 1,04 metri, la barchetta Dallara adotta un 4 cilindri 2.3 turbo benzina collocato centralmente. Un’unità di derivazione Ford; più precisamente il medesimo propulsore, opportunamente rivisto, destinato alla Mustang 2.3 EcoBoost e alla Focus RS. Motore, nello specifico, portato a 400 cv e 500 Nm di coppia in abbinamento a un cambio manuale a 6 rapporti o, in opzione, a una trasmissione elettroattuata a 6 marce gestibile automaticamente o mediante i paddle al volante e assistita da due tarature dell’elettronica (Normal e Sport).Regalo di compleannoCaratterizzata dalla trazione posteriore, la Dallara Stradale scatta da 0 a 100 km/h in 3,25 secondi e raggiunge una velocità massima di 280 km/h. Tra gli optional spicca l’assetto regolabile, ribassabile per l’attività in circuito e garante, secondo la Casa, di un’accelerazione laterale prossima ai 2g. La vettura, il cui primo esemplare è stato consegnato al fondatore Gian Paolo Dallara in occasione dell’81esimo compleanno, è stata disegnata dalla GranStudio di Torino.DRIVENon è un vero e proprio drive perchè questa volta mi sono seduto al posto del passeggero, evidentemente essendo quella in prova l’auto personale dell’amministratore delegato gli uomini Dallara non si sono fidati molto a lasciarcela in mano. Ma del resto se al volante c’è un signore chiamato Marco Apicella (impegnato in prima persona nello sviluppo dinamico dell’auto) anche stando a fianco c’è da imparate. Pochi giri, ma sufficienti per potervi dire che la Dallara stradale fa impressione in frenata, percorrenza e reattività nei cambi di direzione, ovvero in tutti quei frangenti che differenziano un’auto normale da una speciale. Con una differenza che Apicella non ha mancato di farci notare, la Dallara stradale è rigida solo quando serve, ovvero in curva e in frenata. il movimento “verticale” della carrozzeria che copia i cordoli e offre un comfort inaspettato su una vettura di stampo così racing.Insomma la Dallara promette di non farvi arrivare a destinazione con la schiena spezzata e le otturazioni saltate, ma solo goduti per la guida. Le reazioni, la rapidità nel reagire ai comandi del pilota e soprattutto la tenuta laterale sono qualcosa di ignoto per un auto stradale. Sorprendente anche la tenuta degli pneumatici che non deformano, non vanno in deriva e sopportano i pestoni di Apicella nelle staccate ai 50 metri. Tutto questo senza mai staccare i controlli che effettivamente hanno dimostrato un livello di sofisticazione elevatissimo con soglie di intervento decisamente sopra la media. Un pacchetto così competitivo che trovare di meglio appare al momento molto difficile. Grazie, Ingegner Dallara.