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Prova Renault Twingo GT, macchina del tempo…

Un motore pieno di grinta, una città quasi addormentata e una frustrazione antica. Sono gli ingredienti per una notte brava da ragazzo quasi terribile

 LIVE È vero, non si tratta di una novità (è stata presentata poco più di un anno fa), ma la piccola peste Renault non l’avevamo ancora provata e, con la scusa di colmare questa mancanza, ho infine soddisfatto la mia frustrazione di diciottenne che negli Anni 80 sognava la GT ma guidava una Fiesta carta da zucchero…CUGINA DELLA SMART Non stiamo a raccontarvi nel dettaglio com’è fatta la Twingo GT perché lo abbiamo già fatto assai bene qui, ma una rinfrescata ci vuole così da meglio capire questa prova…Della parentela con la smart forfour Brabus dovreste già sapere: con lei condivide parte della meccanica e il motore 898 cc, turbo, tre cilindri della Twingo TCe 90.Esteticamente, oltre che per il doppio terminale di scarico cromato, la Twingo GT si fa riconoscere per la colorazione con stripping in contrasto su tetto e fiancate e per la presa d’aria sopra il passaruota sul lato sinistro.PEPE IN ABBONDANZASulla Twingo GT la potenza è stata portata a 110 cv e la coppia innalzata a 170 Nm a fronte di un abbassamento del regime di rotazione di 500 giri/minuto (da 2.500 a 2.000). Numeri che non hanno bisogno di grandi commenti, soprattutto se affiancati alle altre caratteristiche che la contraddistinguono: telaio ribassato, sospensioni più rigide, cerchi in lega da 17″ con pneumatici Yokohama Bluearth e pedaliera sportiva in alluminio. Inoltre, la nostra versione Spicy Orange, era equipaggiata con cambio automatico doppia frizione EDC a sei marce, particolare che contribuisce a far lievitare il prezzo da 15.900 a 16.900 euro su strada. DRIVE Il cinquantenne adolescente, quello che deve recuperare il tempo perso, che si sente liceale dentro e che rischia l’infarto a ogni uscita in bici. Quello che sbavava per la Zündapp ma guidava la HD-Cagiva, che sognava la Golf GTI ma si spostava sulla Fiesta azzurra. Un’adolescenza profondamente segnata, frustrazioni tramutate in dolorose cicatrici… Ecco perché appena arrivata la Twingo GT ho detto “Mia! Questa la faccio io!”.Mi sono subito visto tamarro notturno, sgommante per le vide del centro. E così è stato.OPERAZIONE RISCATTOPrima di tutto, una bella lavata. Si sa che il look è tutto e poi questo Spicy Orange per riflettere le luci di una Milano quasi addormentata deve essere bello lucido. Quindi si parte, serbatoio pieno e LED puntati verso downtown.Mi sono subito calato nei panni dello sbarbato che se la tira facendo la vasca e sgasando di tanto in tanto (cosa che sulla Fiesta azzurra ovviamente non ho mai fatto). Però senza esagerare e cercando di mantenere un briciolo di pudore e un po’ di stile: niente braccio fuori dal finestrino, niente musica a palla e sgommate ridotte al minimo sindacale.Garibaldi e Porta Nuova, passando per Paolo Sarpi vestita da Capodanno Cinese, Corso Venezia, Montenapoleone, Piazza della Scala, la Galleria e poi fuori verso Piazza Castello, Cadorna, Via Magenta… Itinerario quasi obbligato per sentirsi al centro del mondo e dell’attenzione, fermandosi ogni tanto nel bel mezzo della strada a posare in barba ai “ghisa”, stimolando con set estemporanei i selfie dei turisti nottambuli.In realtà, prima di cominciare la notte brava, un’abbondante con acciughe da Spontini per un sondaggio casereccio fra chi entrava e usciva o sedeva sul trespolo davanti alle vetrate. Otto su dieci uno sguardo alla “mia” Twingo GT (rigorosamente in seconda fila davanti all’entrata) lo hanno lanciato. Cinque su dieci hanno approfondito, osservandola da più angolazioni e due su dieci hanno anche commentato verbalmente. Soddisfatto per la pizza e per l’ammirazione non mi restava che cominciare l'”Operazione Riscatto”.STREETFIGHTER BRUCIASEMAFORIDa 0 a 100 km/h in meno di dieci secondi, promettono in Renault, e anche 182 km/h di velocità massima. Se quest’ultimo dato non l’ho verificato (né mi interessava farlo), con il primo ho giocato tutta la notte, bruciando i semafori e chi osava affiancarsi e guardare di traverso. Che gusto! Scatta come la molla di un flipper e sembra incollata a terra. Non male anche il sound che proviene da dietro e pervade (senza essere però troppo invadente) l’abitacolo. Comodi e avvolgenti i sedili, con poggiatesta integrato e bello il volante sportivo, che comanda uno sterzo preciso e diretto.L’assetto aiuta e le sospensioni sono sostenute senza essere rigide, anche se sul pavé potresti contare i lastroni…La trazione posteriore è una sensazione della quale ci si è quasi dimenticati e quindi mi ha fatto piacere riscoprirla, poi con l’aiuto dell’ESP tutto è sempre sotto controllo.COMFORT E SICUREZZA? NON MANCANODa ragazzo le priorità erano altre, tipo la radio con il lettore di cassette, lo spazio per lo snow e, ovviamente, i sedili ribaltabili (che poi solo in pochi li usavano, comunque nel caso era meglio averli…). Ora, anche se questa era la notte del viaggio nel tempo, mentre guidavo da pirletta fra semafori e rotonde, il controllo di stabilità, l’ABS con assistenza alla frenata di emergenza, i quattro airbag, l’avviso di pressione delle gomme, i fari a LED e gli anabbaglianti “cornering” mi hanno fatto piacevole compagnia.Una cosa che avrei di sicuro voluto avere trent’anni fa e che mi avrebbe fatto fare il salto di qualità, sarebbe stato il sistema multimediale integrato R-Link Evolution con schermo touch da 7″. Avrei invece gradito poco gli 8 litri di benzina per coprire 100 km, ma si sa che le forti emozioni richiedono sofferenza. E io non ho guidato in modo molto parsimonioso…A diciotto anni le due di notte non si consideravano come un’ora degna di nota, ma la macchina del tempo travestita da Twingo GT non ha potuto fare l’impossibile e la vecchiaia a quell’ora mi ha inesorabilmente riportato al presente… Però la missione era compiuta: colorando di arancione rumoroso la città avevo finalmente avuto il mio riscatto. A pensarci bene, anche qualcosa di più perché da sbarbato la bionda sul sedile accanto non c’era.

 

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