Karoq, Kodiaq, e… Kamiq: a Ginevra il terzetto Skoda si completa. Per una SUV da città (e non solo), dal nome che significa “qualcosa che calza a pennello”, secondo la lingua Inuit. Costruita sulla stessa piattaforma di Seat Arona e Volkswagen T-Cross, dovrebbe arrivare in estate.
Non solo look
La plancia della Skoda Kamiq è elegante nei suoi toni scuri e può essere arricchita dalla strumentazione digitale con schermo da 10,2” e da un sistema multimediale con touchscreen fino a 9,2”. Non mancano (a richiesta) sciccherie quali le luci di illuminazione ambiente, in tre tonalità, e una nuova texture a cristallo sulle porte, che richiama lo styling delle Skoda del futuro.
Benzina, diesel e metano
Tornando più sul pratico, ecco i motori, tutti Euro 6d-TEMP: si parte con un 1.0 TSI da 95 cv con manuale a 5 marce, per poi passare ad un 1.0 TSI da 115 cv (6 marce manuale o DSG a 7 rapporti) e ad un 1.5 TSI da 150 cv (stesse scelte di trasmissione), con tecnologia che disattiva due cilindri in caso di bisogno, per risparmiare carburante ed emettere meno. La famiglia comprende anche il 1.0 G-TEC a metano, un tre cilindri da 90 cv e 160 Nm con cambio manuale a 6 marce. Il TDI? Non manca, perché la Skoda Kamiq è mossa anche dal classico 1.6 TDI da 115 cv anche con DSG a 7 rapporti. Volendo, c’è l’assetto sportivo regolabile (-10 mm di altezza da terra).
Si ferma da sola
Infine, la sicurezza: come vedete dall’immagine qui sopra la Skoda Kamiq può vantare mantenitore attivo di corsia e frenata d’emergenza in città con dispositivo di riconoscimento pedoni di serie. A pagamento si può avere il cruise control adattivo (con funzione stop&go insieme al cambio DSG), il rilevatore di veicoli nell’angolo morto, il sistema di abbaglianti automatici e la frenata automatica nelle manovre di parcheggio.