Eroica coup de foudre! Me ne sono innamorata tempo fa, fotografandola nelle due edizioni di Gaiole e Montalcino, la prima in sella a uno scooter, la seconda spencolata fuori dalla capote di una molleggiata Citroën 2CV. Il ricordo delle colline senesi accese dal sole e bagnate del sudore dei Ciclisti Eroici mi è venuto spesso a bussare e come ogni amore mi ha strappato una promessa: tornare tra quei paesaggi e masticare la fatica, da protagonista, con i piedi sui pedali.
L’ANTEFATTO
Quanto sia stato nefasto questo 2020, anche per il lavoro di chi come me vive di sport, lo sappiamo tutti. Ma proprio perché sono riuscita a superare con poche cicatrici questa sventura, ho voluto farmi un regalo di buon auspicio ed entrare nel mio quaranta-ennesimo compleanno di slancio, a colpi di pedale, con un pettorale spillettato sulla schiena.
Ecco l’occasione perfetta per onorare la promessa: decido di iscrivermi a Nova Eroica (slittata a fine ottobre) per festeggiare in bici tra i declivi delle Crete senesi. Scambio volentieri i calici con lo champagne e la torta con la glassa con un bicchiere di Brunello e una ciotola fumante di ribollita.
Colpo di fulmine a parte, un’altra ragione mi porta a Buonconvento: Nova Eroica non ha il format tradizionale della randonnée ciclo storica, da affrontare con i manettini del cambio sul tubo obliquo e i vestiti di lana, ma è la versione più democratica, aperta a qualunque tipo di bici, con particolare interesse verso il movimento Gravel.