fbpx

Hyundai Bayon, ecco com’è vista dal vivo

Abbiamo visto da vicino e toccato con mano il SUV compatto che sfida Ford Puma e Fiat 500 X. Il nostro punto di vista

Linee arrotondate e tagli netti, luci su più livelli e una griglia grande così: si chiama Hyundai Bayon ed è il B-SUV che si posiziona mezzo gradino al di sotto della Kona. Non tanto a livello di dimensioni – la Bayon misura 4,18 metri in lunghezza, 1,77 in larghezza e 1,49 in altezza – quanto di raffinatezza tecnica. Sì perché la piattaforma qui è più “semplice”: non si può avere la trazione integrale, per esempio, ma nemmeno una variante elettrica. In compenso, i volumi interni sono più generosi. Il tutto, proposto a un prezzo di partenza che è di 2.600 euro inferiore rispetto a quello della Kona, se si prendono in esame le versioni base. Insomma, lo avete capito: Bayon è il “centravanti” della gamma Hyundai all’interno della fascia di mercato più dinamica, quella appunto dei B-SUV. E adesso vediamo com’è fatta dal vivo.

Forte personalità

Vista dal vicino la Bayon conferma quanto lasciava intuire in foto. E cioè che questo alternarsi di linee rotonde e bombate con i tagli netti conferisce una personalità forte. La parte posteriore, proprio come sulla i20, è senza dubbio quella che dividerà di più il pubblico. Piacerà molto o non piacerà per niente. Difficile che lasci indifferenti. Il che, in un segmento iper affollato, non è necessariamente un male. La personalità non manca comunque nemmeno nella vista laterale e in quella frontale, con i fregi sottili e taglienti della carrozzeria e dei gruppi ottici come segno distintivo.

Un ambiente familiare

Dentro, il design è quello della i20, con un pronunciato sviluppo orizzontale e le bocchette dell’aria che idealmente dividono in due la plancia (idealmente nel senso che la fuoriuscita dell’aria non è a tutta larghezza) e i grandi schermi da 10,25 pollici che dominano la scena. Uno è posto davanti agli occhi del guidatore, l’altro al centro in alto: è touch e permette di gestire il sistema di infotainment (sulle versioni meno ricche è da 8”). I materiali? Non eccelsi: le plastiche sono piuttosto dure anche nelle parti più esposte.

Nuova Hyundai BAYON vista dal vivo - plancia

Tecnologica e connessa

Capitolo tecnologia: i servizi online Bluelink permettono, tra le altre cose, di gestire l’apertura/chiusura e localizzare la vettura dal cellulare. Numerosi i sistemi di assistenza alla guida. Fra questi, la frenata automatica è disponibile anche in retromarcia e nelle svolte; ci sono poi il centraggio di corsia, il monitoraggio dell’angolo “cieco” e il cruise control adattativo, disponibile solo con cambio automatico, che regola la velocità in anticipo anche a seconda della tipologia di strada; informazioni che il sistema ricava dalle mappe del navigatore. Ultimo ma non meno importante, anzi per chi ha figli è esattamente il contrario, sulla Bayon c’è un dispositivo che rileva eventuali movimenti sul divano dopo che l’auto è stata parcheggiata, avvisando il guidatore e scongiurando così il pericolo che ce li si dimentichi a bordo.

Spazio per tutto e tutti

Con il sedile del guidatore regolato per me, che sono alto 1,82 m, dietro c’è spazio per due persone alte anche 4 o 5 cm in più di me, sia a livello delle ginocchia sia della testa. Molto buona la posizione di guida, in virtù delle ampie regolazioni in profondità e altezza del volante. Quanto al bagagliaio, offre una capacità di 411 litri in configurazione 5 posti. Peccato però che sulla versione Hybrid ben 90 litri se ne vadano per fare posto alla batteria e ai cablaggi del sistema ibrido.

Prezzi e concorrenti dirette

La Bayon sarà disponibile in Italia a partire da maggio con un prezzo di partenza di 19.400 euro, 2.600 euro in meno rispetto alla versione base della Kona.  Quanto ai motori, al lancio ce ne saranno due, entrambi a benzina. Un 1.200 aspirato da 84 CV abbinato al cambio manuale a cinque marce e un 1.000 turbo da 100 cavalli con sistema mild hybrid a 48 Volt Mild. In questo caso si potrà avere con cambio manuale a 6 marce – una trasmissione su cui poi vi do qualche dettaglio in più – o automatico doppia frizione sette marce. Più avanti arriverà anche la variante da 120 CV, sempre del 1.0 turbo.

Le rivali principali? Beh una potrebbe essere proprio la Kona, anche se come abbiamo visto si posiziona su una fascia leggermente più alta. Quelle dirette sono dunque Ford Puma prima di tutte, visto che in Europa è la regina del segmento, ma non si devono dimenticate VW T-Cross, Seat Arona, Skoda Kamiq, Peugeot 2008 e Renault Captur.

Articoli correlati
Prova BMW M5 G90 - Gioco di prestigio
Prova Mini Aceman - La giusta via di mezzo?
Prova Kia EV3 - Il SUV elettrico compatto che pensa in grande