4 – Occhio alle temperature
Portare la temperatura dell’abitacolo a 19°C in piena estate – e sotto il sole a picco – richiede tantissima energia. Stessa cosa al contrario: riscaldare fino a 25°C l’interno di una vettura quando fuori ci sono meno di 5°C implica un grande assorbimento energetico. E indovinate un po’ da dover proviene questa energia? Sì, dalle batterie, che così ne hanno meno per il movimento.
Detto che non è pensabile guidare sempre con i finestrini aperti in estate (anche perché si va a compromettere l’aerodinamica e, ancora una volta, a penalizzare l’autonomia) o con la giacca/sciarpa/cappello in inverno, a qualche compromesso si può scendere. Il primo è quello di ridurre al minimo possibile lo sbalzo termico fra dentro e fuori; il che è anche un bene per la salute peraltro. Il secondo è quello di sfruttare l’attivazione del climatizzatore quando l’auto è ancora ferma in carica, assorbendo l’energia necessaria direttamente dalla presa di corrente. Ultimo, ma non meno importante – anche se di non facile attuazione, ce ne rendiamo conto – cercare un parcheggio all’ombra in estate e al sole in inverno. Certo, si tratta di una vecchia regola: se un tempo, però, era dettata (quasi) solo dal comfort personale, con un’elettrica ne va anche dell’efficienza.
1- Anticipare i rallentamenti
2- Non accelerare in modo brusco
3- 130 km/h è il limite in autostrada, non l’obbligo
4- Occhio alle temperature
5- Un check alla pressione delle gomme
6- Fidatevi del computer di bordo