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Ferrari F40: io sono leggenda

Brutale e sconvolgente, tanto nella linea quanto nel carattere. Nata nel 1987 ed erede di 288 GTO, era una vettura da corsa adattata all’utilizzo stradale. Un mito da 478 cv, 324 km/h, 0-100 km/h in 4,1”, 1.100 kg e, soprattutto, 162,8 cv/litro. L’elettronica? Sconosciuta

Priva di servofreno e servosterzo

I freni a disco da 330 mm di diametro, forati e ventilati, sui quali agivano pinze a 4 pistoncini erano privi di servoassistenza. L’elettronica, necessaria per contenere le prestazioni della belva di Maranello, era affare da principessine. Così come il servosterzo. E l’ESP? Inesistente. Il sistema di gestione dell’imbardata? Il piede destro del driver. Il controllo di trazione? Ecco, quello c’era. Si chiamava 335/35 R17: vale a dire i pneumatici posteriori! Se di elettronica si parlava, era solo per evocare iniezione e accensione Weber-Marelli. Tutto il resto era nelle mani del guidatore. Desiderata da tanti (facoltosi) clienti, l’F40 non si accompagnava a tutti. Anzi frequentava pochi, pochissimi, in grado di domarne la rabbia.

L’ultima auto “firmata” dal Drake

La mano di Pininfarina

La prima Rossa stradale da oltre 320 km/h

Cambio manuale a 5 marce

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