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Fiat Cinquecento, storia di un’incompresa

Ricordata da molti - forse troppi - come “quella brutta”, in realtà è un’auto razionale e pratica. Ecco la sua storia

Produzione esclusivamente polacca

Tra 126 BIS e Cinquecento ci sono pochissimi punti in comune, dunque. Uno di questi è il fatto di essere prodotte in Polonia; solo la seconda, però, è la prima Fiat a essere assemblata esclusivamente in Polonia, nello stabilimento di Tychy. Inoltre, la Cinquecento porta al debutto il logo rettangolare a sfondo blu; a dirla tutta, non il miglior esempio di stile. Ma si tratta di gusti.

Oggettiva è invece la condivisione del motore fra la versione ED della Cinquecento e la già citata 126 BIS. Stiamo parlando del due cilindri da 704 cc: con 23 CV è poco più potente di quello di uno “scooterone” moderno, ma ha gioco molto facile nel muovere i 675 kg della citycar torinese. Molto meglio va il 903cc (poi ridotto a 899 per motivi fiscali): innanzitutto perché i cilindri sono 4 e le vibrazioni decisamente inferiori. E poi perché, nonostante si tratti di un propulsore datato, grazie ai suoi 39 (38 per la 899) CV è decisamente più all’altezza della situazione.

Concretezza prima di tutto
Rispetto alla 126 BIS, un salto quantico
Produzione esclusivamente polacca
Sporting e Trofeo
Una Fiat avanti: è la Cinquecento Elettra

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