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Gli epic fail del mondo dell’auto

Non c’è solo lo scandalo Volkswagen ad attentare alla reputazione del settore automotive. Dal 2009 ad oggi, ben sei casi hanno incrinato la credibilità delle Case costruttrici.

Toyota: acceleratori “posseduti”

La reputazione Toyota subì un durissimo colpo nel 2009, quando per un possibile bloccaggio del pedale dell’acceleratore vennero richiamate oltre 10 milioni di vetture. L’estensione del problema – i modelli “incriminati” erano circa il 70% delle versioni commercializzate dal costruttore nipponico negli States – costrinse il vertice dell’azienda a riferire – a capo chino – direttamente al Congresso americano. 12 decessi vennero attribuiti al malfunzionamento del componente e la Casa giapponese venne multata per 1,2 miliardi di dollari.

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Un’ecatombe. Specie considerando che la rivale General Motors, contravvenendo a ogni fair play, con un’abile mossa di marketing approfittò delle difficoltà della concorrente per lanciare il programma “State tranquilli” che prevedeva maxi sconti e incentivi per quanti avessero deciso di sostituire una Toyota con una vettura nuova del gruppo di Detroit.

GM: blocchetti d’accensione difettosi

Hyundai e Kia: consumi non veritieri

Gruppo FCA: richiami irregolari

Honda: informazioni celate

Takata: air bag “violenti”

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