L’hanno fatta davvero! Dopo averne parlato, facendo sorridere i detrattori del costruttore giapponese, irriso in F1 anche dai tosaerba, Honda ha dato vita alla straordinaria concept Project 2&4, ideale punto d’incontro (estremo) tra quattro e due ruote.Dopo Ariel Atom 500, Caterham Seven 165, Elemental Rp1 e Radical SR8, il mondo delle vetture high performance con un cuore da moto (leggi qui il nostro speciale) accoglie una nuova rappresentante della categoria. Una track car con carrozzeria asimmetrica, ruote scoperte e un motore eccezionale. Project 2&4 è infatti mossa dal quadricilindrico che equipaggia solitamente la RC213V, vale a dire la MotoGP di Marc Marquez e Dani Pedrosa. Il propulsore è pertanto un V4 1.0 16V con distribuzione a doppio albero a camme in testa, lievemente depotenziato rispetto allo standard, dato che eroga 215 cv – a ben 13.000 giri/min – anziché 230 cv a fronte di una coppia massima di 118 Nm. V4 che lavora in abbinamento a una trasmissione a doppia frizione a 6 rapporti.Ruote scoperte stile Ariel Atom e telaio monoscocca in carbonio costituiscono l’ossatura portante della supersportiva Honda che può contare su sospensioni a triangoli sovrapposti sia all’avantreno sia al retrotreno corredate di ammortizzatori tipo push rod; vale a dire con puntoni diagonali che lavorano in compressione. Una soluzione raffinata al pari dei cerchi in magnesio. Il peso, grazie a queste soluzioni tecniche e complici sia le dimensioni compatte – è lunga 3,04 metri – sia la carrozzeria in fibra di vetro, si attesta a 405 kg. Vale a dire ben 120 kg in meno rispetto all’attuale Ariel Atom “base”, mossa da un 4 cilindri aspirato Honda di 2,0 litri da 250 cv. Un risultato eccezionale, degno di una Formula 1 degli Anni ’60.Non a caso, Project 2&4 – che si vocifera verrà omologata per l’utilizzo stradale – s’ispira alla monoposto Honda RA272 che nel 1965 vinse il Gran Premio del Messico, primo GP conquistato dalla Casa nipponica. L’orgoglio giapponese si è risvegliato!