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Fiat Cinquecento, storia di un’incompresa

Ricordata da molti - forse troppi - come “quella brutta”, in realtà è un’auto razionale e pratica. Ecco la sua storia

Concretezza prima di tutto

Primo aspetto positivo – che per chi la produce è il più importante – la Cinquecento “cin-cin” (come recitava la pubblicità televisiva dell’epoca) – si vende bene non solo in Italia ma anche in Europa. Secondo: quelle linee squadrate, in quanto tali, sono molto più funzionali rispetto a quelle delle sorelle più apprezzate.

fiat_cinquecento vista laterale

Da dove arriva dunque tanto “accanimento”? Imputato numero uno è il design: a questa auto non si perdona il suo essere squadrata. Le cose non vanno molto meglio dentro. L’abitacolo è rivestito integralmente da una plastica nera che, effettivamente, non è quanto di meglio si possa pensare, dal punto di vista estetico.

Concretezza prima di tutto
Rispetto alla 126 BIS, un salto quantico
Produzione esclusivamente polacca
Sporting e Trofeo
Una Fiat avanti: è la Cinquecento Elettra

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