1 – RIVOLUZIONE COPERNICANA
La Panda nasce per sostituire l’ormai obsoleta 126 Bis, ultima evoluzione della 126, ovvero di un’auto che, concettualmente, era ancora legata alla 500 del 1957. I progettisti Fiat hanno il compito di abbandonare l’idea della citycar lillipuziana in favore di una di dimensioni “normali”, molto più vicine a quelle delle francesi Citroen 2CV e Renault 4. E proprio come su queste ultime, il motore passa da dietro a davanti, insieme ovviamente alla trazione. Uno schema meccanico più moderno, introdotto in Fiat dalla 127. Nel vano motore trova spazio anche la ruota di scorta e non si tratta di un dettaglio, anzi: testimonia la ricerca spasmodica dell’ottimizzazione degli spazi.Non a caso, in dimensioni comunque molto compatte – 3,38 metri di lunghezza per 1,46 di larghezza e 1,45 di altezza – lo spazio per passeggeri e bagagli è davvero sorprendente. Il tutto, va detto, in un’epoca in cui ancora l’EuroNCAP non esiste e l’attenzione per la sicurezza è decisamente più bassa. In altre parole, le strutture deputate alla sicurezza come le zone a deformazione programmata, con tutto l’ingombro che comportano, non sono contemplate.
Rivoluzione copernicana
Genialità al potere
Un mini camper…
… O un piccolo furgone
E perché no, piccolo fuoristrada
La Panda è elettrica già nel 1990
Una Panda mondiale e una modaiola
2003, la Panda del terzo millennio
5 porte, condizionatore e servosterzo elettrico
Ciao Mamy
Il mostro e la sportiva
La Panda numero 3
Tutte le alimentazioni possibili. O quasi
Tanti auguri Panda 4×4
Segno dei tempi