LIVE A tre anni dalla prima edizione, la nuova Citroen C4 Cactus perde un pizzico di originalità, perché scompaiono gli Airbump ai lati della portiera, ma guadagna punti in termini di maturità. Le rivali? Ford Focus, Renault Megane e Opel Astra sono le indiziate, quantomeno se si considerano le misure: la Cactus, infatti, è lunga 4,17 metri e ha un bagagliaio di 358 litri.Veleggiare sull’asfaltoPer 98 anni il comfort delle sospensioni è stato il tratto distintivo del marchio francese. Con l’ultima Cactus lo sarà ancora: è il primo modello in Europa a essere equipaggiato con le sospensioni a smorzamento progressivo, soluzione derivata dalla C3 WRC. L’obiettivo è assorbire le asperità senza compromettere l’assetto, come accadrebbe utilizzando sospensioni tradizionali molto morbide. Come funzionano? Al posto dei classici tamponi di fine corsa ci sono due smorzatori, che impediscono all’ammortizzatore di andare a pacco quando è richiesta molta escursione.Comfort a tutti i costiAl benessere di chi viaggia contribuiscono i nuovi sedili: quelli anteriori in particolare sfruttano un’inedita schiuma ad alta densità che dovrebbe assicurare un comfort ottimale per tutta la vita utile dell’auto. Non bastassero i sedili, è stato perfezionato il livello d’insonorizzazione, grazie a cristalli più spessi e alla maggior quantità di materiale fonoassorbente.Tutto (o quasi) di serie Interessante l’equipaggiamento: già sulla versione base ci sono gli ammortizzatori a smorzamento progressivo e il touchpad centrale da 7 pollici. Il top di gamma si arricchisce di sensori di parcheggio, climatizzatore automatico, navigatore e cerchi in lega da 16 pollici. Restano fuori la retrocamera posteriore, accessorio molto interessante, e il tetto panoramico (600 euro). Molto completo il pacchetto di aiuti elettronici: Park Assist, frenata d’emergenza, avviso di superamento della linea di carreggiata e sistema di sorveglianza dell’angolo cieco, solo per citare i più importanti. Naturalmente c’è la possibilità di collegare lo smartphone attraverso i sistemi Android Auto, Apple Car Play e MirrorLink.Come in passato la Cactus non è particolarmente a buon mercato: si parte da 18.250 euro anche se per una C4 ben equipaggiata come la nostra, quindi con motore 1.2 PureTech da 130 cv e allestimento Shine full optional, servono 25.450 euro. DRIVE Gli interni della Citroen C4 Cactus sono molto caratteristici: i sedili con imbottitura a strati sono soffici e realmente comodi, come un materasso pregiato, e gli spazi a disposizione sono numerosi. Va detto, però, che dietro mancano le bocchette d’aerazione e la presa USB. Lo spazio per i passeggeri è più che discreto, fatta eccezione nella zona superiore, con i più alti a pochi centimetri dal tetto spiovente. Il design è ricercato, le plastiche e i materiali sono accoppiati con cura. Le maniglie sono in realtà cinghie rigide, le prese d’aria sono asimmetriche, le tasche numerose. Diverse le soluzioni pratiche, come l’airbag del passeggero sul tetto, così il cassetto ad apertura verticale è spazioso. Tutti i comandi delle impostazioni s’impartiscono dal touchpad, veloce ed efficiente ma non sempre intuitivo: qualche pulsante analogico sarebbe stato utile.Alla guida della Citroen C4 Cactus colpisce il motore: il premiato 1.200 PureTech ha un’erogazione piena e gustosa. Permette di dimenticarsi del cambio, peraltro morbido e preciso, con la corsa della leva abbastanza corta. Il tre cilindri è ben presente a qualunque regime – avrei gradito controllare dalla strumentazione, che al contrario è arida d’informazioni -, solo non particolarmente silenzioso quando gira in alto. Occhio ai consumi: se ci si lascia prendere dall’entusiasmo il 3 cilindri sa essere assetato e arriva a percorrere anche solo 10 km/litro. Normalmente, invece, la media si attesta su un più ragionevole dato di 15 km/litro.Le sospensioni regalano alla Citroen C4 Cactus un comportamento molto particolare: sulle piccole sconnessioni dell’asfalto si “vola” grazie allo smorzamento molto libero, e ai sedili non arriva nessun tipo di perturbazione. Quando la buca da digerire è profonda interviene il fine corsa idraulico, che evita (quasi del tutto) i classici colpi alla schiena. Magia! Convincente la frenata, potente e modulabile, ma quando si pinza con decisione le sospensioni relativamente “libere” generano parecchio trasferimento di carico. La stessa situazione si verifica nella guida arrembante, situazione che la C4 Cactus mostra di non gradire particolarmente.