La pandemia non ha risparmiato la Corea e anche SsangYong sta passando un momento di salute precaria. Ciononostante, prosegue il suo cammino lungo la rotta tracciata nel 2020 e la nuova Tivoli ha il non facile compito di essere una delle protagoniste della ripresa del marchio, soprattutto se teniamo conto del girone di ferro in cui si trova a battagliare, quello dei B-SUV.
NUOVA TIVOLI
Sì, si chiama proprio così. E l’aggettivo sta a indicare alcune modifiche che la caratterizzano rispetto al modello precedente. Modifiche estetiche, come i proiettori full-LED, il cofano e i paraurti anteriore e posteriore. Migliorie nell’abitacolo, come i nuovi sedili e la plancia ridisegnata, con schermo da 10,5″ HD. E nella sicurezza, grazie a una completa dotazione di ADAS.
Indubbiamente la nuova Tivoli è un’auto di carattere, con una linea abbastanza originale, di quelle che, per intenderci, anche senza stemma sulla calandra sai dire che auto è… Personalmente la trovo un po’ ridondante, sia fuori sia dentro, segnata da una certa opulenza di volumi e materiali. L’abitacolo, per fare un esempio, pur se realizzato con cura e con un buon livello di qualità percepita, unisce fin troppi inserti e particolari che finiscono per appesantirlo. E c’è anche qualche plastica dura che stona.
Lo spazio a disposizione è ben strutturato, anche per i passeggeri più alti che occupano i sedili posteriori, così come la capacità di carico, nella media della categoria delle cross-over (da 423 litri a 1.115 litri con i sedili abbassati.
La nuova Tivoli è un’auto di carattere, con una linea abbastanza originale, di quelle che, per intenderci, anche senza stemma sulla calandra sai dire che auto è…
C’È TUTTO
SsangYong ci ha abituato a non pretendere più di quanto offra. Per il prezzo a cui è propone le sue auto, infatti, c’è tutto ciò che ci si aspetta di trovare. Sulla nostra Tivoli, 1.5 GDI Turbo in allestimento Comfort (dotata di telecamera posteriore, sedili e volante riscaldabili), è presente anche la trazione integrale. Un sistema “attivo”, che in condizioni normali fornisce la maggior parte della potenza alle ruote anteriori (2WD). In situazioni avverse e in caso di slittamento delle ruote, tuttavia, la centralina elettronica trasferisce la coppia ottimale anche alle ruote posteriori, fino ad arrivare a una ripartizione 50:50 grazie al bloccaggio del differenziale. Di listino siamo a 26.100 euro, (24.300 euro per il 1.5 GDI di ingresso, 2WD manuale) cifra che le permette di giocarsela bene.
Sulla nostra Tivoli, in allestimento Comfort, ci sono sedili e volante riscaldabili, telecamera posteriore e, soprattutto, la trazione integrale attiva, che in caso di perdita di aderenza trasferisce potenza alle ruote posteriori, fino a 50:50…
SCELTA DI MEZZO
In SsangYong spiegano che sotto la carrozzeria l’80% dei materiali è costituito da acciai rinforzati, a tutto vantaggio della sicurezza. Per fortuna non è un aspetto che dobbiamo valutare durante la prova, per cui li crediamo sulla fiducia. Ci concentriamo invece sulle qualità dinamiche della nuova Tivoli. Delle quattro motorizzazioni in gamma – benzina 1.2 e 1.5 GDI Turbo, bi-fuel benzina/GPL 1.5 GDI Turbo e Diesel e-XDi 1.6 – abbiamo guidato il benzina più potente. La scheda tecnica recita: potenza max. 163 cv a 5.500 giri e coppia massima 280 Nm fra 1.500 e 4.000 giri, con un peso di 1.900 kg e velocità massima di 182 km/h. Le sospensioni sono MacPherson all’anteriore e indipendenti multilink al posteriore, con ammortizzatori a molla.
Se per quanto riguarda la potenza, la strada conferma i numeri, e i 163 cavalli si sentono. La spinta è un po’ sotto le premesse, soprattutto guidando fra i tornanti, situazione in cui se non si tiene il motore su di giri, si fatica a spostare la leva del cambio dalla seconda. In compenso, la dinamica di guida è buona, con un leggero sottosterzo, che si manifesta quando si pigia sul gas oltre la soglia di sopportazione del passeggero. Efficace il comportamento della trazione integrale, con e senza inserimento del bloccaggio del differenziale, che abbiamo messo alla prova sia su fondi innevati sia su sterrati dai quali la neve se n’era già andata lasciando un leggero strato di viscida fanghiglia.
La dinamica di guida è buona, con un leggero sottosterzo, che si manifesta solo quando si pigia sul gas oltre la soglia di sopportazione del passeggero.
Le sospensioni lavorano bene e aiutano, controllando i trasferimenti di carico, mentre lo sterzo, nella guida cittadina e nelle manovre paga un po’ di durezza.
Infine, mi è capitato almeno un paio di volte di sbagliare un seconda/terza e sfollare, ma credo sia stata solo una questione di posizione della leva del cambio, forse leggermente avanzata rispetto a come sono abituato. Il giudizio sulla nuova Tivoli è quindi positivo. Una promozione guadagnata sia con il comportamento su strada, sia con la ricchezza dei contenuti in rapporto al prezzo. Chi deciderà di acquistarla, sa bene che di contro, dovrà mettere in preventivo quel deprezzamento nel tempo che pagano tutte le auto senza blasone. Ma è come il dilemma dell’uovo oggi o la gallina domani, e ognuno ha la sua risposta.