Renault Vel Satis
 Dura vita, quella di chi deve competere con le ammiraglie tedesche, se non altro in Europa. Ci hanno provato nel tempo italiani, inglesi e francesi. Qualche volta anche con buoni risultati, però mai con la costanza ai vertici di Audi, BMW e Mercedes. Così capita che Renault, nel 2002, per sostituire la pur onesta Safrane tenta l’azzardo con la Vel Satis.
Dura vita, quella di chi deve competere con le ammiraglie tedesche, se non altro in Europa. Ci hanno provato nel tempo italiani, inglesi e francesi. Qualche volta anche con buoni risultati, però mai con la costanza ai vertici di Audi, BMW e Mercedes. Così capita che Renault, nel 2002, per sostituire la pur onesta Safrane tenta l’azzardo con la Vel Satis. Un’auto difficile da definire (e anche da digerire, a dire il vero, come dimostrano i numeri di mercato) visto che mette insieme caratteristiche delle berline e delle station wagon, a qualche cm in più dall’asfalto. Punti di forza: abitabilità, comfort e capacità di carico. Non male anche la qualità generale. Tutto ciò non basta comunque a decretarne il successo: nel 2009 esce di produzione e non verrà sostituita.
Un’auto difficile da definire (e anche da digerire, a dire il vero, come dimostrano i numeri di mercato) visto che mette insieme caratteristiche delle berline e delle station wagon, a qualche cm in più dall’asfalto. Punti di forza: abitabilità, comfort e capacità di carico. Non male anche la qualità generale. Tutto ciò non basta comunque a decretarne il successo: nel 2009 esce di produzione e non verrà sostituita.
 
								