Con l’approdo di Mick Schumacher in F1 si ripropone una domanda interessante sotto vari punti di vista: quanto conta “il nome” per arrivare nella categoria di riferimento del proprio sport? Abbastanza. Nel caso specifico è importante sottolineare come il cognome Schumacher faccia gola a molti sponsor, motivo per cui il giovane Mick potrebbe aver trovato qualche difficoltà in meno nell’aggiudicarsi un sedile per il 2021.
Con questo non vogliamo togliere nessun merito ad un ragazzo che ha vinto sia in F3 sia in F2. Bisogna considerare anche che portare sulle spalle un cognome del genere può rivelarsi una pericolosa arma a doppio taglio. Perché se è vero che da un lato si ha la strada più libera, dall’altro le aspettative di risultati in linea con quelli del padre sono parecchie. Insomma: non è facile percorrere la propria strada senza condizionamenti. Quindi, merito una volta di più a Mick e all’equilibrio fin qui mostrato.
In questo articolo abbiamo deciso di elencarvi i più famosi “TOP” e i “FLOP” padre – figlio nella storia del motorsport, oltre a qualche curiosità sui vari piloti (se vi piace la materia potete leggere di Mansell, Senna vs Prost, Stewart, Schwanz, Alesi e Senna).
Prima di iniziare ci teniamo a sottolineare che il criterio in base al quale abbiamo deciso chi è “TOP” e chi invece è “FLOP” è il numero di mondiali vinti, nel caso di pareggio vengono contate le gare. Detto questo lasciamo a voi le “questioni di cuore” in quanto non è possibile misurare la grandezza di un pilota guardando solamente in numero di mondiali o gare vinte.