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Bimota Tesi H2 – Al via le consegne

Dall'1 ottobre i primi clienti europei riceveranno le loro Bimota Tesi H2. Tirata in soli 250 esemplari e dotata di una potenza massima di 242 cv, la moto ha un prezzo di 64.000 euro.

Dopo essere stata una tra le moto più ammirate di EICMA 2019, la Bimota Tesi H2 è pronta finalmente a sbarcare sul mercato. Dall’1 ottobre prenderanno infatti il via le consegne dei primi esemplari destinati all’Europa, mentre i clienti del resto del mondo dovranno pazientare ancora un po’. In totale sono previsti 250 esemplari, tutti dotati di una traghetta identificativa numerata.

LA RIVOLUZIONE CONTINUA

Bimota Tesi H2 vista laterale lato sinistroCome già illustrato nell’articolo dedicato al primo prototipo, la Bimota Tesi H2 nasce dalla mano di Pierluigi Marconi, lo stesso ingegnere che fu padre della prima Tesi 1d del 1991. Il principale elemento distintivo della H2 è l’assenza di una classica forcella telescopica. Al suo posto c’è un forcellone infulcrato in piastre d’alluminio ricavate dal pieno, mentre l’ammortizzatore Öhlins Ttx è sistemato curiosamente alle spalle del propulsore, accanto a quello gemello della sospensione posteriore. Il sistema di sterzo è integrato nel mozzo. Questo schema promette leggerezza, un buon accentramento delle masse e un limitato affondamento in frenata, a vantaggio di una maggiore stabilità.

SU MISURA

Bimota Tesi H2 serbatoio in carbonioLa presenza di un eccentrico consente di variare l’altezza della moto di 20 mm e di adattarla ai proprio gusti e alla propria conformazione fisica. Per dare la possibilità di cucirsi addosso la posizione di guida come un’abito di sartoria, è possibile variare anche la posizione delle pedane. Le sovrastrutture sono in carbonio rinforzato, il famoso CFRP, e sono verniciate a mano, con una cura artigianale degna della tradizione del marchio romagnolo.

MR MUSCOLO

La Bimota Tesi H2 è spinta dal motore sovralimentato 4 cilindri in linea da 998 cc della Kawasaki H2 (qui i link alla prima prova) e a quella della nuda Z H2), una scelta doverosa ora che l’atelier riminese è entrato nell’orbita della Casa di Akashi. In questa configurazione è accreditato di ben 231 cv, che diventano addirittura 242 con il sistema di aspirazione “Ram-air” in pressione. L’ultimo numero, relativo al prezzo, non è meno strabiliante: 64.000 euro, una cifra certo elevata, ma giustificata dall’originalità e dall’esclusività del mezzo.

 

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