BMW F 900 R
Sportiveggiante, sì ma sempre con una certa attenzione al comfort, la media di BMW si presenta – almeno sulla carta – come la più confortevole fra tutte le concorrenti. A rafforzare questa caratteristica ci pensano soprattutto dimensioni leggermente maggiori rispetto a quelle delle ipercompatte concorrenti europee. Inoltre, la sella offre abbastanza spazio per due persone ed essendo una BMW non manca la predisposizione per le borse laterali.
Costa poco, ma…
Il motore? Bicilindrico in linea da 895 cc in grado di erogare 105 cavalli. A rendere ancora più interessante la naked bavarese ci pensa anche il prezzo, per la versione entry level sono sufficienti “solo” 8.950 euro, il che fa della F 900 R la moto più economica della nostra comparativa. Ma attenzione, come da tradizione in BMW la versione base è proprio base, per accedere a un minimo di equipaggiamento bisogna attingere al catalogo dei pacchetti e il prezzo lievita facilmente. In particolare la versione in prova equipaggiata con tutti i pacchetti disponibili nel configuratore costa 11.890 euro.
Come va
Un piatto cucinato molto bene, ma forse troppo semplice e poco “speziato”. La F 900 R si potrebbe riassumere così. Nulla di sbagliato sulla naked di Monaco (a parte una forcella un po’ troppo cedevole) ma anche nulla che te la faccia restare nel cuore. Manca insomma, il guizzo, la caratteristica eclatante, il condimento “speziato”, quel particolare che ti resta impresso. Ed è un peccato perché la F 900 R alla fine funziona bene. Tra le più pesanti e generose dal punto di vista delle dimensioni chiede che venga usato di più il fisico nelle manovre e nei cambi di direzione. Una moto che non va aggredita, ma assecondata con una guida rotonda e fluida, comportamento che ne enfatizza l’efficacia.
Regolare, soprattutto
Il motore è molto regolare non ha picchi particolari e una ottima coppia (tra le migliori in verità) che consente anche di tenere la marcia alta. Quanto a elasticità dei motori in BMW sono maestri, e anche questo bicilindrico se la cava davvero molto bene consentendo di scendere parecchio con il contagiri anche in sesta, se si escludono i plurifrazionati del confronto, in questo campo il Twin BMW è il migliore. Un dislivello sella pedane un po’ troppo limitato la penalizza con i piloti più alti che si trovano con le ginocchia abbastanza piegate. Essere così incassati ha del resto anche degli aspetti positivi, con una protezione dall’aria (aiutata dal grosso display che fa da schermo) che non è affatto male. Peccato che l’imbottitura della sella sia piuttosto dura e, alla lunga, stancante.
Punti di forza e punti deboli
Punto di forza l’assoluta assenza di vibrazioni e l’ottimo isolamento dal calore. Punti deboli la forcella troppo cedevole e non regolabile che va ancora più sotto stress quando si irrigidisce la sospensione posteriore con il sistema di regolazione elettronica Dynamic ESA di cui la F 900 R era dotata. Insomma, forse meglio due sospensioni meccaniche ma entrambe regolabili che una soluzione ibrida.