Yamaha MT-09 SP
Per questa comparativa Yamaha ha deciso di giocare forte, proponendo la MT-09 SP, versione più evoluta a livello di sospensioni della sua naked, aggiornata proprio quest’anno. Più che aggiornata in realtà possiamo dire che si tratta di un progetto inedito, il motore, altro degno rappresentante della categoria tre cilindri, è cresciuto nella cilindrata fino agli attuali 889 centimetri cubi, la potenza è una delle più altre: 119 cavalli.
Il telaio DeltaBox ha un nuovo disegno e sulla SP spiccano le sospensioni più raffinate del lotto. La forcella KYB da 41 mm ha infatti gli steli con riporto al DLC per migliorare la scorrevolezza, mentre il monoammortizzatore è griffato Ohlins, entrambi completamente regolabili. Il motore è in grado di erogare 119 CV. La “media” di Yamaha ha un prezzo di partenza di 11.199 euro, ovvero 1.700 euro in più rispetto alla versione “base”. Sulla nostra moto è montato anche lo scarico Akrapovic completo, costa 1764 euro. Il prezzo sale quindi a 12.963 euro.
Come va
La MT-09 Sp è una moto “divisiva”, oltre che essere di gran lunga al momento il modello più venduto del segmento sul nostro mercato. Divisiva perché Yamaha ha scelto di seguire una strada diversa dagli altri creando una fun bike ancora prima che una naked sportiva.
Il che si capisce dalla posizione di guida, piuttosto seduta che porta il busto a caricare poco i polsi. Ne consegue un avantreno piuttosto scarico (e più “delicato” degli altri anche se la stabilità non è in discussione) che regala alla MT-09 una maneggevolezza al top nei primi gradi di inclinazione. Ecco perché, se la interpreti bene, la MT-09 SP può essere la moto più efficace nel misto stretto. È divisiva perché è quella su cui i tester si sono trovati più a discutere: c’è chi la ama incondizionatamente e chi non riesce a trovare il giusto feeling con l’avantreno.
Uno dei motori migliori
A mettere tutti d’accordo pensa invece il motore, di gran lunga il migliore presente al confronto per potenza, coppia, qualità di erogazione e scarsità di vibrazioni. A questo si aggiunge un buon cambio e un’elettronica non molto complessa ma comunque efficace. Sulla carta è anche quella con sospensioni migliori, tra l’altro quelle più regolabili di tutte, in effetti la forcella trasmette qualità pur con un assetto tendenzialmente morbido mentre il monoammortizzatore pur tarato piuttosto morbidamente fatica un po’ a copiare i colpi più secchi rimandandoli al pilota.
Insomma, la MT-09 è la moto perfetta per chi con lei vuole giocare (e cimentarsi in numeri ben al di fuori della legge…) un po’ meno per chi cerca la guida sportiva nel più stretto senso del termine, quella fatta di pieghe, percorrenze e avantreno sempre ben appoggiato a terra. Dove la MT-09 perde parecchi punti è nel raggio di sterzata, davvero ridotto, quasi da supersportiva. Il che non aiuta quando devi svicolare nel traffico, cosa che queste moto dovrebbero fare molto spesso. Curioso perché alla fine un po’ di spazio per guadagnare qualche grado ci sarebbe anche.