RIDE
Motore ed erogazione
Basta percorrere pochi metri per capire. Chi in passato ha avuto modo di provare la Super Ténéré si renderà subito conto che l’edizione 2014 se proprio non ha cambiato faccia, ne ha una piuttosto differente. Il motore appare più “rotondo” e silenzioso di meccanica, meglio disposto a prendere i giri ai bassi regimi. C’è da chiedersi come mai Yamaha non abbia ricercato queste caratteristiche fin da subito, perché ora effettivamente il bicilindrico è più gradevole da utilizzare che in passato, e pure più divertente. Il lavoro svolto sul motore ha riempito quei regimi che prima non erano il punto di forza del bicilindrico: il range che va dai 2.500 ai 4.000 giri è ora ben più consistente e, soprattutto, privo di quella sgradevole rumorosità meccanica che prima accompagnava l’accelerazione; segue un breve momento di stanca nell’erogazione, che una volta superati i 5.500 giri riprende non priva di grinta fino alla zona rossa. Il miglioramento è percepibile in entrambe le mappature, sia nella Touring che resta molto “morbida” nell’erogazione, sia – e soprattutto – nella mappatura Sport, che è quella che ha tratto i maggiori benefici dalle innovazioni e si rivela piuttosto decisa nella risposta all’acceleratore – fin troppo in qualche frangente, perché quando si riprende il gas in mano sul lento la risposta è un po’ brusca – e rende finalmente giustizia al motore.
Posizione in sella
Ma non c’è solo motore: il nuovo manubrio mi piace di più che in passato (qualche metro con la moto precedente me lo ha confermato), e offre una migliore postura anche quando si guida in piedi; il cupolino garantisce una protezione ottima, il comfort generale della moto è eccellente. Una cosa che mi è sempre piaciuta della Super Ténéré è la ciclistica, e anche in questa nuova versione la maxi enduro di Iwata non si smentisce, anzi l’arrivo delle nuove sospensioni ne esalta le doti. Nonostante non sia certo un peso piuma (265 kg in ordine di marcia, 4 kg in più rispetto alla versione sprovvista di sospensioni elettroniche) questa Yamaha riesce ad offrire una guida estremamente gratificante nel misto, ancor più ora che la bontà della ciclistica è meglio assecondata dal motore.
Assetto
L’avantreno regala certezze, la forcella ha un controllo idraulico perfetto, il mono non si siede mai, i trasferimenti di carico sono realmente limitati, i freni sono molto validi. Ne consegue un assetto bilanciatissimo, che su strada concede, volendo, di tenere ritmi elevatissimi, con limiti di piega davvero molto alti per una enduro. Non c’è solo turismo, quindi, nel target della Yamaha, che pur nasce per assecondare le voglie dei globe trotter, ma anche la capacità di essere realmente efficace sui percorsi guidati. Le sospensioni sono in grado ora di assecondare meglio le due anime della endurona di Iwata. La mappatura standard offre un ottimo compromesso tra comfort e rigore; la Hard rende la Super Ténéré più efficace sui fondi lisci con un assetto molto sostenuto; la Soft offre il filtro adeguato quando ci si trova al cospetto di fondi molto rovinati. Insomma, la Super Ténéré si prepara ad affrontare la nuova stagione con nuove frecce al suo arco. Non è la novità dell’anno, ma gli aggiornamenti che ha ricevuto la pongono a un livello decisamente più interessante nel segmento delle maxi enduro, un segmento in cui spiccare è davvero difficile ma in cui ora la Super Ténéré può dire la sua.