fbpx

Triumph Bobber TFC, solo per pochi

Sono solo tre i modelli usciti dall'officina in cui Triumph trasforma le sue moto in vere special di serie. Di questa Bobber saranno prodotti 750 esemplari.

TFC è la sigla che identifica i modelli speciali realizzati direttamente da Triumph attraverso il “Triumph Factory Custom” e, sino a oggi, l’onore di rientrare in questo programma era toccato solo a Thruxton e Rocket 3.

ULTRA PREMIUM

Così a Hinckley definiscono quelle motociclette che ricevono le speciali cure del TFC. E hanno ragione, perché il risultato finale è notevole, sia in termini di prestazioni, sia di estetica. Inoltre, si aggiunge anche la componente “esclusività” data dal numero limitato di esemplari prodotti. Nel caso della Bobber TFC, ne saranno realizzate solo 750 e siamo certi che andranno “bruciate” in pochi giorni.

PIÙ MOTORE

La cura TFC si riflette in primis sulle prestazioni e, nel caso della Bobber, si traduce in un aumento della potenza pari a 10 CV (il 13% in più rispetto al modello standard), accompagnato dallo spostamento in alto del limitatore, che ora taglia a 7.500 giri. Cresce anche la coppia, di per sé già notevole, che tocca i 110 Nm. Questi risultati sono stati ottenuti grazie a un lavoro di alleggerimento e di affinamento del motore, che beneficia di minori inerzie. In totale, considerate anche le sovrastrutture in fibra di carbonio e il minimalista impianto luci posteriore, il risparmio in termini di peso tocca i 5 kg.

CICLISTICA RAFFINATA

“Öhlins”. Basta la parola… Porta infatti la firma del marchio svedese l’impianto sospensioni, con forcella USD e ammortizzatore posteriore completamente regolabili nel precarico e nell’idraulica in compressione e ritorno. Salto di qualità anche per i freni, che all’anteriore esibiscono un doppio disco flottante con pinze Brembo M50 monoblocco e radiali, con quattro pistoncini. È Brembo anche il comando del freno, dotato di pompa radiale, regolabile sia nel rapporto di leva sia nella distanza dal manubrio. Regolazione comune anche al comando della frizione, dotato di torque assist per diminuire lo sforzo alla leva.

PIÙ ELETTRONICA

Per rendere più godibili le accresciute performance del motore, anche l’elettronica è stata migliorata con l’aggiunta di un riding mode. A Road e Rain si affianca Sport e ora tutti e tre agiscono su traction control, ABS e, naturalmente, erogazione.Implementati anche la strumentazione, con un ricco menu digitale, e l’impianto luci full-LED, con DRL e indicatori di direzione posteriori multi-funzione.

CHE LINEA

La linea inconfondibilmente “bobber” non si tocca, però si può impreziosire. Ecco dunque fibra di carbonio a volontà per le sovrastrutture, tanti particolari ricavati dal pieno, come le teste della forcella e pelle pregiata per la sella (che mantiene la possibilità di regolazione dell’avanzamento). Nuovi anche i semimanubri e la conseguente posizione di guida, più sportiva. Per finire, un spennellata di nero, che non guasta mai, su cerchi, telaio e forcellone, carter motore e sospensioni, con l’unica concessione di un lampo dorato che viene dalla catena e da un filetto sul serbatoio.

 

Scopri gli articoli speciali

Articoli correlati
Ducati Streetfighter V4 2025: sempre più Panigale
KTM 890 Adventure R 2025 si rifà il look
Prova Triumph Speed Twin 1200 e Speed Twin 1200 RS