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Niente può sostituire i centimetri cubi. Il detto è di quelli tipicamente americani, ma nel caso delle Superbike Made in Italy calza a pennello. Non è infatti la prima volta che gli ingegneri tricolori cedono alla tentazione di superare il limite dei 1.000 centimetri cubi per le loro superbike 4 cilindri. Un limite, giova ricordarlo, più imposto dai regolamenti sportivi che da vere esigenze. Così se in passato ricordiamo i 1078 centimetri cubi della MV Agusta F4 e fanno ancora discutere i 1103 cc della Ducati Panigale V4, ecco che a buttare altra benzina sul fuoco arriva anche lei. L’Aprilia RSV4 Factory
PIU’ POTENZA E COPPIA
Aumentate l’alesaggio da 78 a 81 mm, (lo stesso delle MotoGP) lasciando invariata la corsa di 52,3 mm. Avrete 1.078 cc tutti da godere, sotto forma di una Superbike replica da 217 cavalli a 13.200 giri e 122 Nm di coppia a 11.000 giri. Potenza rende la RSV4 1100 la Supersportiva aspirata più potente sul mercato.
CAMBIA TANTO, TUTTO DENTRO
Per ottenere questo risultato non è stato sufficiente, ovviamente, aumentare solo la cilindrata. Sul V4 di 65° (soluzione unica sul mercato) sono cambiate molte cose, a partire dalla fasatura delle valvole di aspirazione, i condotti, per finire con i rapporti del cambio che vede allungarsi quinta e sesta marcia. Ovviamente la mappatura è specifica, a beneficio anche della coppia, che aumenta del 10% lungo tutto l’arco di erogazione.
PIU’ COMPATTA E LEGGERA
Difficile mettere mano a un cocktail quasi perfetto come quello della RSV4 1100 senza rischiare di rovinarlo, anche le migliori ciclistiche quando aumenti così tanto i cavalli (ricordiamo che la prima RSV4 di cavalli ne aveva circa 180) potrebbero andare in crisi. Inoltre, incredibilmente la RSV4 1100 pesa anche meno della 1.000 (grazie ad accorgimenti come la batteria a litio). Il peso si ferma a 199 kg parliamo di un peso in ordine di marcia, con il pieno di carburante. Moto leggera quindi e strapotente. Logico che per gestire il nuovo motore a livello ciclistico siano cambiate parecchie cosette. Non il telaio, però, che è rimasto invariato, in compenso cambia la distribuzione dei pesi, con nuove boccole di sterzo che riducono l’inclinazione del cannotto e, complici le piastre di sterzo ridisegnate, l’offset e l’interasse che si accorcia di 4 mm.
FORCELLA LUNGA
L’avantreno così è più vicino al pilota e il carico sulla ruota anteriore aumenta. Il forcellone è più rigido e le regolazioni della forcella Öhlins NIX con escursione aumentata di 5 mm siamo ora a 125 mm in totale sono cambiate. Nuove, per Aprilia, le pinze Brembo Stylema e se volete sentirvi più vicini alla MotoGP potrete sempre scegliere l’optional dei convogliatori d’aria in fibra di carbonio. Un “gadget” tutt’altro che vezzoso visto che riesce ad abbassare la temperatura della pinza freno di un buon 20%. Ovviamente di altissimo livello l’elettronica che come sappiamo Aprilia ha come si usa dire “a scaffale” avendo sviluppato internamente tutto il sistema e avendolo evoluto anno dopo anno. Ora siamo alla quarta generazione, la centralina è più leggera ed efficiente mentre e la novità è che il cambio elettronico funziona in scalata anche quando il gas non è completamente chiuso. Una peculiarità che solo Aprilia in questo momento può offrire.