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Prova Benelli 502C, voglia di moto

Nata per chi ha voglia di cominciare (o ricominciare) a guidare, punta sulla facilità di approccio e sul prezzo iper competitivo di 5.990 euro f.c.

5.990 euro franco concessionario. Partire dal prezzo per descrivere la nuova Benelli 502C è il modo giusto per comprendere appieno cosa c’è dietro questo nuovo modello, che arricchisce una gamma in crescita vorticosa, con sei nuovi ingressi nel corso del 2019.Benelli 502CLa Casa di Pesaro ha saputo risollevarsi da una situazione di oggettiva difficoltà, che nel recente passato ne ha messo persino in dubbio la sopravvivenza,  e l’ha fatto puntando su modelli basati sull’ottimo rapporto qualità-prezzo. La ricetta? Progettare in Italia, costruire in Cina. Funziona così bene che il reparto tecnico italiano è stato potenziato con nuove assunzioni. A Pesaro fa capo anche il controllo qualità per l’Europa, a garanzia di assemblaggi puntuali.

Cruiser e custom

Ma passiamo alla nuova 502C: dopo Leoncino e TRK, la motorizzazione bicilindrica in linea di 500 cc, con raffreddamento a liquido e 4 valvole per cilindro, equipaggia questa moto che viene definita “urban cruiser. La “C” finale, infatti, significa proprio “cruiser”, ma potrebbe anche essere letta come “custom”, visto che il design attinge a suggestioni di entrambi i segmenti.

Il bello delle medie cilindrate

Secondo lo staff Benelli, però, la novità più significativa, definita con enfasi “rivoluzionaria”, è l’utilizzo di un motore di media cilindrata in luogo delle cubature maxi, tipiche di questo genere di moto. E così, forti del prezzo di 5.990 euro f.c., a Pesaro sono certi di vendere quest’anno ben più di 1.000 unità, magari addirittura 1.500, andando a trovare i clienti nel sempre più ampio bacino di motociclisti che iniziano ad appassionarsi alle due ruote o che tornano al vecchio amore. Non mancano, naturalmente, i tanti che in passato hanno guidato una Benelli e che ancora oggi riconoscono al marchio un indiscutibile fascino.

35 kW di potenza

Il serbatoio da 21 litri, punto centrale del design, è appoggiato al telaio a traliccio in tubi di acciaio, a sua volta completato dal lungo forcellone. L’autonomia dichiarata è di oltre 500 chilometri, realistica considerati i consumi contenuti del bicilindrico in linea, che raggiunge la potenza massima di 47,6 cv (35 kW, ossia il limite per la guida con patente A2) a 8500 giri/min, con la curva di coppia che tocca il picco di 46 Nm a 6000 giri.L’impianto frenante, prodotto da una consociata del gruppo cinese che è proprietario della Benelli, si avvale di una coppia di dischi anteriori semi-flottanti di 280 mm di diametro con pinze a 4 pistoncini, mentre dietro il disco è di 240 mm con pinza a due pistoncini. La frizione multidisco in bagno d’olio viene azionata da una leva non regolabile nella distanza dalla manopola, al contrario di quella del freno anteriore. Le sospensioni sono incentrate sulla forcella con steli di 41 mm di diametro non regolabile e sul monoammortizzatore, personalizzabile nel solo precarico della molla.I materiali e l’assemblaggio sono ispirati alla funzionalità, come è normale che sia visto il prezzo finale, ma il motociclista che acquisterà la 502C non rimarrà deluso. Il colpo d’occhio è gratificante, per merito di finiture migliori di quanto il prezzo farebbe immaginare. Peccato per la misura 160/60 della copertura posteriore Pirelli Angel ST: con un 180 o un 200 mm l’impatto estetico sarebbe stato ben più appagante, senza reali conseguenze sulla maneggevolezza.Benelli 502C

Subito facile

La facilità di approccio e di guida sono i principali punti di forza della Benelli 502C: in pochi chilometri anche un neofita comincerà a vivere il gusto che solo le curve in moto sanno regalare. I più esperti, viceversa, si accorgeranno subito che non ha senso guidarla in modo troppo sportivo. Il motore bicilindrico in linea vanta un’erogazione regolare, che sfrutta un cambio basico ma efficace, pur dotato di rapporti tendenzialmente corti, sesta compresa. Sul lato del comfort, la posizione di guida è rilassata, con le pedane avanzate; la sella ben imbottita e comoda. Però le vibrazioni si avvertono chiaramente ai medi e alti regimi, soprattutto sulla sella stessa e sulle pedane. Più che adeguata alle prestazioni è la risposta dei freni, disco posteriore compreso; efficace la forcella non regolabile, che digerisce quasi tutto. Molto meno in forma si è rivelato il mono, la cui componente idraulica non è in grado di mitigare i colpi trasmessi dalle strade dissestate, penalizzando il comfort e anche la guida.Costruita con grande razionalità, la Benelli 502C promette e mantiene, rafforzando la strategia Benelli basata sulla spasmodica ricerca del miglior rapporto tra qualità e prezzo. Alle comprensibili obiezioni sul design ispirato ad altri ben più noti modelli, alle finiture ovviamente perfettibili e soprattutto alla costruzione cinese (che ormai è comunque sdoganata anche su marchi ben più blasonati), la Benelli 502C replica con il prezzo, più che concorrenziale, e con la considerazione che una parte di pubblico, nemmeno troppo piccola, è disposta a rinunciare a qualcosa pur di guidare, o di tornare a farlo.  Al prezzo di una buona bici da corsa.

 

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